Benedetto XVI è morto presso il monastero vaticano «Mater Ecclesiae», dove si è ritirato dopo le dimissioni. Il papa emerito aveva 95 anni ed era da tempo malato
Dopo un improvviso aggravamento delle condizioni di salute, avvenuto nella giornata del 28 dicembre, Benedetto XVI è morto. Il papa emerito aveva 95 anni, compiuti lo scorso 16 aprile. Da tempo le sue condizioni, dovute all’età avanzata, avevano subito una rapida involuzione.
Poco prima di Natale, papa Francesco ha parlato di lui definendolo «un santo, un uomo di alta vita spirituale», e ha detto: «Lo visito spesso e vengo edificato dal suo sguardo trasparente. Vive in contemplazione… Ha un buon senso dell’umorismo, è lucido, molto vivo, parla piano ma segue la conversazione. Ammiro la sua lucidità. È un grande uomo».
Dalle dimissioni nel 2013, Benedetto XVI viveva nel monastero vaticano «Mater Ecclesiae», dove si è ritirato pochi mesi dopo la rinuncia al pontificato. Accanto a lui, ad accudirlo c’è sempre stato il suo segretario particolare, l’arcivescovo Georg Gänswein, che lo ha definito in questi nove anni in cui si è ritirato come di un uomo lucido che «prega, legge, sente musica, riceve visite» ma nel fisico «è come una candela che, lentamente e serenamente, si spegne, come avviene a molti di noi».
Tuttavia, negli ultimi tempi, le sue condizioni di salute sarebbero divenute particolarmente fragili, anche in seguito all’insorgenza di problemi respiratori.
Joseph Ratzinger è nato in Marktl am Inn, nel territorio della Diocesi di Passau (Germania), il 16 aprile dell’anno 1927. Suo padre era un commissario di gendarmeria e proveniva da una famiglia di agricoltori della bassa Baviera, le cui condizioni economiche erano piuttosto modeste. La madre era figlia di artigiani di Rimsting, sul lago di Chiem, e prima di sposarsi aveva fatto la cuoca in diversi alberghi.
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Egli ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza a Traunstein, una piccola città vicino alla frontiera con l’Austria, a circa trenta chilometri da Salisburgo. Ha ricevuto in questo contesto, che egli stesso ha definito “mozartiano”, la sua formazione cristiana, umana e culturale. Il tempo della sua giovinezza non è stato facile, numerosi i problemi connessi al regime nazista. Come riporta l’Osservatore Romano, “egli ha ricordato di aver visto il suo parroco bastonato dai nazisti prima della celebrazione della Santa Messa e di aver conosciuto il clima di forte ostilità nei confronti della Chiesa cattolica in Germania”. Verso la conclusione della Seconda Guerra Mondiale venne anche arruolato nei servizi ausiliari antiaerei. Ma proprio in questa complessa situazione è nata la sua vocazione.
Dal 1946 al 1951 ha studiato filosofia e teologia presso la Scuola superiore di filosofia e teologia di Frisinga e presso l’Università di Monaco. Il 29 giugno dell’anno 1951 è stato ordinato sacerdote. Appena un anno dopo ha iniziato la sua attività didattica nella medesima Scuola di Frisinga dove era stato studente. Nel 1953 si è laureato in teologia. Il 25 marzo 1977 Papa Paolo VI lo ha nominato Arcivescovo di München und Freising.
Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 28 maggio dello stesso anno: primo sacerdote diocesano ad assumere, dopo ottant’anni, il governo pastorale della grande Diocesi bavarese. Egli ha scelto come motto episcopale: “Collaboratori della Verità”. Sempre Papa Montini lo ha creato e pubblicato Cardinale, del Titolo di Santa Maria Consolatrice al Tiburtino, nel Concistoro del 27 giugno 1977.
Benedetto XVI è stato uno dei teologi più incisivi del XX e XXI secolo, numerose sono le sue pubblicazioni. Eletto al soglio Pontificio il 19 aprile 2005 ha dato le sue dimissioni il 28 novembre 2013. Non poche le polemiche che hanno investito la sua vita, sia per la sua rinuncia al Pontificato, sia per una serie di accuse infamanti sulla pedofilia nella Chiesa tedesca. Recentemente, Benedetto XVI aveva diffuso una lettera, in cui si diceva pronto a difendersi dalle accuse.
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