Aurora Ramazzotti critica il monologo di Pio e Amedeo a “Felicissima sera”
LE CRITICHE DI AURORA RAMAZZOTTI
Nella serata del 30 Aprile, è andata in onda su Canale 5 l’ultima puntata del varietà “Felicissima sera”, con la conduzione del duo comico Pio e Amedeo. Lo show ha riscosso molte polemiche, tra cui quelle della influencer Aurora Ramazzotti.
LE POLEMICHE SU PIO E AMEDEO
Il duo comico Pio e Amedeo è conosciuto dal pubblico per la loro comicità irriverente. Nell’ultima puntata del loro show hanno così commentato ciò che viene descritto come “politically correct” criticando il divieto dell’utilizzo di parole offensive quali “froc*o” e “neg*o” e simili.
Nemmeno ricc*ione si può dire più, ma è sempre l’intenzione il problema. Così noi dobbiamo combattere l’ignorante e lo stolto. Se vi chiamano ricc*ioni, voi ridetegli in faccia perché la cattiveria non risiede nella lingua e nel mondo ma nel cervello: è l’intenzione. L’ignorante si ciba del vostro risentimento… Vi chiamano neg*i? Voi ridetegli in faccia e disarmateli
AURORA RAMAZZOTTI CRITICA SUL WEB
Il papà di Aurora, Eros Ramazzotti, ha partecipato come ospite all’ultima puntata di “Felicissima sera”. La figlia ha perciò sostenuto il padre guardando il programma e facendo delle storie su Instagram inquadrandolo dal televisore.
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Anche lei però, nonostante la partecipazione del programma del padre, non si tira indietro dal criticare il monologo finale di Pio e Amedeo.
Su Twitter ha prima scritto:
Questa cosa che si continui imperterriti ad avere la presunzione di decidere cosa sia offensivo per una categoria di cui non si fa parte e di cui non si conoscono le battaglie, il dolore, le paure, il disagio, la discriminazione..rimane a me un mistero irrisolvibile.
Su Instagram ha poi aggiunto:
Mi dispiace ma dovevo dirlo. Fare distinzione tra l’eccesso di ‘politicamente corretto’ (che infastidisce anche me) e l’uso di parole che hanno assunto connotazioni prettamente spregiative e discriminatorie è d’obbligo. Si parla di ‘intenzione’ buona o cattiva ma oggigiorno utilizzarle (in televisione poi) diventa già l’intenzione sbagliata.
Lo si fa ignorando che chi fa parte delle categorie in questione ha espresso chiaramente di non volerle sentire. Perché gli fanno male. Punto.
Infine, anche la showgirl Stefania Orlando ha scritto un tweet riguardo a questo monologo, anche lei criticandolo.
Ma cosa ne sanno gli uomini bianchi del disagio che possono provare gli uomini neri nell’essere chiamati n***i, e che ne sanno gli uomini eterosessuali del disagio che provano gli uomini omosessuali nell’essere chiamati f***i?
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