Attentato Ranucci: è arrivata una segnalazione all’antimafia. Mentre si cerca di dare un volto a mandanti ed esecutori, il garante multa la trasmissione Report per 150mila euro per gli audio di Sangiuliano e la moglie Federica Corsini

Dopo il fiume di solidarietà per l’attentato al  giornalista Sigfrido Ranucci, arriva la multa per Report da parte del garante di 150mila euro per aver diffuso gli audio di Sangiuliano e della moglie Federica Corsini.

Intanto gli investigatori continuano ad indagare: una lettera anonima è agli atti dell’indagine, ed “indica come matrice dell’esplosione la mafia albanese”, così come riporta Domani che ne ha avuto accesso. La missiva è ora finita nel fascicolo della Direzione investigativa antimafia. Si tratta di una pista utile o di un depistaggio? Intanto, mentre la lettera forma una pista investigativa ben definita, la procura e gli investigatori stanno lavorando ad ampio raggio non privilegiando una sola pista.

«Il mandante dell’attentato al giornalista Sigfrido Ranucci è il potentissimo narcotrafficante albanese e assassino molto pericoloso…» inizia così la lettera inviata da un indirizzo mail criptato, pubblicata dal quotidiano. E poi:  «L’esecutore materiale dell’attentato è…». Insomma nomi, cognomi, soprannomi e ruoli nell’organigramma della criminalità organizzata albanese che evitiamo di riportare integralmente perché sono appunti scritti in una segnalazione senza firma in mano ora anche a chi indaga sulla bomba esplosa giovedì 16 ottobre, poco prima che scoccassero le dieci e trenta di sera, davanti casa di Ranucci. I boss indicati hanno messo radici anche in Italia, in particolare in Toscana, nella zona di Prato.»

Intanto arriva nel tardo pomeriggio in un post pubblicato sulla pagina di Report  la nota dell’Ordine dei giornalisti del Lazio precisando che Ranucci non ha violato la deontologia. Ecco cosa scrive l’Odg e riporta Report:

L’Ordine dei giornalisti del Lazio ha pubblicato una nota in cui commenta la decisione del Garante della protezione dei dati personali di multare Report. Secondo il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, tale decisione meriterebbe “ulteriori approfondimenti, soprattutto alla luce di un’altra deliberazione presa praticamente in contemporanea su un altro procedimento riguardante lo stesso ricorrente: quella didichiarare infondato il reclamo di Sangiuliano nei confronti di alcune testate giornalistiche per il contenuto di articoli che avrebbero violato la propria sfera personale e privata”.
L’Odg del Lazio ritiene opportuno “approfondire la vicenda, così apparentemente contraddittoria, anche per evitare che si possa arrivare ad interpretazioni gravi, perché il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, ha informato su una vicenda di interesse pubblico per la quale il Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti ha deciso invece all’unanimità l’archiviazione, non ravvisando alcuna violazione della deontologia professionale”.
E, sottolinea ancora il Consiglio dell’ordine del Lazio, che “siccome le pronunce del Garante sono sempre garanzia di obiettività e di imparzialità, proprio per la delicatezza delle questioni che spesso è chiamato ad affrontare, sarebbe bene chiarire per tutelare il lavoro di chi fa giornalismo d’inchiesta”.