Arresto di Messina Denaro, i nuovi dettagli emersi dalle perquisizioni
Arresto di Messina Denaro, i nuovi dettagli emersi dalle perquisizioni nei vari covi riconducibili al boss
Man mano che passano i giorni e i covi utilizzati da Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara vengono passati al setaccio, emergono nuovi dettagli che ci restituiscono anche le sfumature di un uomo che per trent’anni è rimasto nell’ombra, anche se la presenza di diversi biglietti aerei ha messo in evidenza come il boss si muovesse facilmente fuori dall’Italia.
Nel primo covo, infatti, sono stati rivenuti diversi biglietti aerei, intestati ad Andrea Bonafede. Dunque, il boss utilizzava la stessa copertura per spostarsi in Grecia, America Latina e Inghilterra. Le date sono top secret come i motivi dei viaggi ancora non sono stati resi noti o ancora non si conoscono.
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Da quanto si apprende, Matteo Messina Denaro era molto attento a coprire le sue tracce, tant’è che a Campobello di Mazara, dove avrebbe vissuto gli ultimi tempi, si nascondeva dietro un altro nome. Nelle ultime ore, è stata ritrovata anche la sua auto, un’Alfa Romeo Giulietta, acquistata in contanti, sembra a prezzo di “favore” di 10mila euro, e personalmente in un concessionario di Palermo.
L’auto è stata rinvenuta nel garage del figlio di Luppino, il suo autista arrestato lo stesso giorno in cui è stato arrestato Messina Denaro, e risulta intestata alla mamma dell’autista, una donna di 85 anni disabile. A lei risultava anche la Fiat 500 data in permuta proprio per l’acquisto della Giulietta.
Infine, altri elementi sono stati ritrovati e resi noti dalle forze dell’ordine. Nel covo di vico San Vito, oltre a registri di conti e annotazioni, ci sarebbero anche una serie di oggetti che rimandano al film Il Padrino, come una calamita che lo riproduce, tazzine del caffè, quadri e poster.
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