Afghanistan, Danish Siddiqui il fotoreporter di origini indiane e Premio Pulitzer 2018 è stato ucciso da fuoco incrociato
Danish Siddiqui, reporter e fotografo della Reuters, è stato ucciso in Afghanistan mentre stava seguendo gli scontri tra le forze di sicurezza afghane e i talebani vicino a un valico di frontiera con il Pakistan.
Danish Siddiqui aveva 38 anni, ed è deceduto, secondo quanto riporta Il Messaggero, ieri, 16 luglio, mentre seguiva “i combattimenti tra le forze di sicurezza afgane e i talebani vicino al valico di frontiera con il Pakistan di Spin Boldak”. Siddiqui e un alto ufficiale sono rimasti vittime del fuoco incrociato con i talebani. A riferire i dettagli è stata la stessa Reuters che ha ricevuto le informazioni dall’esercito afghano, esprimendo il proprio cordoglio per l’accaduto:
“Danish era un giornalista eccezionale, un marito e un padre devoto e un collega molto amato. I nostri pensieri vanno alla sua famiglia in questo momento terribile“.
Secondo la ricostruzione fornita, il reporter, di nazionalità indiana, era stato ferito al braccio da una scheggia mentre stava seguendo gli scontri. Curato, si stava riprendendo mentre i talebani si ritiravano dagli scontri a Spin Boldak, ma poi il tragico epilogo. Non è facile ricostruire i dettagli dell’accaduto, ma secondo quanto riferito da un comandante afghano sotto anonimato, “Siddiqui stava parlando con alcuni negozianti quando i talebani hanno attaccato di nuovo”.
Danish Siddiqui lavorava per Reuters dal 2010, per cui aveva seguito le guerre in Afghanistan e Iraq, le proteste di Hong Kong, i terremoti in Nepal e anche la crisi dei rifugiati Rohingya, per la quale, nel 2018, il suo team ha vinto il premio Pulitzer per il miglior servizio fotografico. Il presidente afghano Ashraf Ghani si è detto sconvolto per la morte di Siddiqui, avvenuta per testimoniare le «atrocità che stanno commettendo i talebani».
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