“A casa Tutti Bene”, Muccino: “Ho sempre pensato all’idea della serie”
Verrà presentata alla Festa del Cinema di Roma, come evento speciale fuori concorso
“A casa Tutti Bene” è la prima serie tv diretta da Gabriele Muccino. La produzione, reboot dell’omonimo film, esordirà alla Festa del Cinema di Roma come evento speciale fuori concorso.
Prodotta da Sky e Marco Belardi per Lotus Production, società di Leone Film Group, debutterà su Sky e in streaming su NOW a dicembre.
“A Casa Tutti Bene – La serie” è un family drama in otto episodi girati da Gabriele Muccino con la sigla della serie di Jovanotti.
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SINOSSI
La famiglia Ristuccia è da 40 anni proprietaria del ristorante San Pietro, uno dei più rinomati locali della Capitale, in zona Gianicolo.
Carlo, la nuova compagna Ginevra e la sorella Sara sono sempre lì, tutti i giorni, ad aiutare i genitori Pietro e Alba nella gestione dell’attività. Assente da questa, è sempre stato il fratello Paolo. Andato da tempo a inseguire in Francia il sogno di lavorare nel mondo dello spettacolo. Paolo, reduce da un logorante divorzio, torna a casa dei genitori sconfitto professionalmente e senza più un soldo in tasca, con la speranza di poter crescere suo figlio Giovanni, di 11 anni.
Carlo ha una figlia, Luna, una ex moglie, Elettra e una compagna che mal tollera il suo passato sentimentale: Ginevra. Mai davvero accettata dalla famiglia Ristuccia e vista come una rovina famiglie. E infine Sara è sposata con Diego che però le è infedele.
Un giorno, però, un avvenimento gravissimo e rimasto segreto per decenni torna a sconvolge gli equilibri familiari. I Mariani, un altro ramo della famiglia, reclamano un posto all’interno dell’attività. Minacciano di far riemergere un terribile segreto dal passato dei Ristuccia che ancora oggi ha delle profonde conseguenze nelle vite dei nostri protagonisti.
Il regista Muccino, ha spiegato: “Mettere le relazioni umane, le ambiguità, la bellicosità, la trasversalità dei comportamenti degli uomini e delle donne al centro delle mie storie è sempre stato il propellente principale che mi ha portato a fare film.
A casa tutti bene – La serie ritrova gli stessi personaggi del film omonimo incarnati da una nuova scuderia di attori per la maggior parte ancora poco conosciuti e per questo ancora più sorprendenti visto il loro grandissimo talento”.
E poi svela.
L’idea di fare una serie che partisse dal film originario nacque in realtà mentre ancora giravo il film sull’isola di Ischia. Questo perché sentivo fortissima la capacità di riconoscerci in ognuno dei personaggi che sono in fondo, a loro volta, tipologie che risuonano come archetipi degli uomini e delle donne e ubbidiscono ai motori comportamentali e primari che appartengono a tutti e per questo sono di facile identificazione ed empatia.
Le relazioni umane alla base della società si ritrovano tutte quante nelle dinamiche della famiglia. La famiglia allargata è l’amplificatore a volte assordante di tutte le disfunzioni che nella famiglia si generano e a volte arrivano a tramandarsi per decenni, di generazioni in generazioni, senza che le persone coinvolte sappiano veramente il motivo per cui ubbidiscano a certe logiche comportamentali.
È l’apprendimento di nozioni ricevute nei primi tre anni di vita che forma la natura di tutti noi, dunque il subconscio che ci porta a fare scelte e a volte a ripetere inconsapevolmente gli errori dei nostri genitori e quindi le stesse dinamiche familiari che in passato sono stata foriere di conflitti, dolori, rancori, in alcuni casi anche atroci delitti. Amore, invidia, rancore, gelosia, avidità, speranza, coesione e poi dolore ancora.
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