Giancarlo Magalli: una vicenda sgradevole giunta in tribunale, ma si può sapere chi sono i veri eredi?

Questa volta Giancarlo Magalli si trova ad affrontare una brutta vicenda tutta familiare. Proprio lui che a chiusura de “L’inno della pettegola” spronava dicendo che: “Una cosa è certa non siete capaci di farvi i fatti vostri!”, lui adesso deve affrontare i fatti suoi famigliari tanto da giungere in tribunale contro la sorella.

Le situazioni familiari quando giungono in tribunale non sono mai semplici. Giancarlo Magalli si trova ad affrontare una delicata situazione, non con una ex fiamma o moglie ma con la sorella Monica che pare abbia estorto senza troppi indugi il patrimonio del cugino circuendo il vecchio zio. A fare le spese di tutto questo è l’erede naturale che si è visto sottrarre sotto il naso un’ingente eredità. L’accusa non è delle più semplici, il tribunale in questione ha aperto un procedimento che ha visto Giancarlo Magalli testimoniare contro la sorella Monica.

Magalli stesso dichiara al Messaggero: “Chiesi prima conto a mia sorella su queste accuse di mio cugino. Ma lei mi rispose in maniera non convincente – tanto che – mi disse che era stata la zia in una lettera a disporre del patrimonio di mio cugino in suo favore dietro alla promessa di starle sempre vicino.

Il dubbio si è quindi insinuato in lui, considerando la sua lunga carriera televisiva, la sua capacità di far luce su fatti dubbi, le sue conoscenze si è messo a ricercare la verità. Così in poco tempo ha raccolto indizi importanti, registrato telefonate che sono poi finite in procura e delle quali ha reso testimonianza in tribunale, schierandosi dalla parte del cugino dal momento che la sorella non dispone più della lettera a cui faceva riferimento.

Non è certo semplice prendere una linea così dura e forte verso un familiare tanto più se è una sorella. È pur vero che la cosa è alquanto sgradevole e infanga il buon nome della sua famiglia e il suo. Magalli è stato ed è un uomo dai sani principi così lui racconta: “Quindi ho pensato di registrare una conversazione con mio cognato, il compagno di mia sorella, e più mi parlava più aumentavano i miei dubbi”.

È proprio il dubbio il peggior compagno così per onore della verità Magalli ha consegnato tutto nelle mani della giustizia al fine di far emergere la verità considerando che la sorella non ha più la famosa lettera che la vede erede.

Al momento Monica difende la sua posizione con tutte le sue forze e per mezzo del suo avvocato comunica alla stampa: “La mia assistita non ha toccato un euro, come provano i prelievi. Il conto, di cui tra l’altro era cointestataria dai tempi in cui era viva la zia, mai utilizzato”.  Insomma in questa triste vicenda non si tratta di fare i conti con “la pettegola sotto la tegola” ma la tegola sembra proprio essere finita in testa alla sorella Monica che si deve difendere davanti a un giudice e ad accuse molto pesanti.

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