Raffaele Sollecito si sfoga sui social contro le insinuazioni di quelli che definisce “giornalai”, i quali continuano a insinuare falsità
Raffaele Sollecito affida ai social uno sfogo e la sua amarezza e stanchezza verso il comportamento inopportuni di quelli che lui definisce “giornalai”.
“Sono stanco e dopo 15 anni non voglio mettermi lì a combattere ancora con dei “giornalai” che dicono stupidaggini e falsità”. Poi Sollecito si sofferma sulla condanna di Rudy Guede e avverte che in futuro prenderà provvedimenti se dovese accorgersi che “ci sono ‘giornalai’ che scrivono o che fanno intendere che Guede è stato condannato in concorso e che quindi bisogna scoprire i colpevoli e rendere giustizia a Meredith. Tutte queste stupidaggini servono a riempire le loro tasche, ma non rendono giustizia proprio a nessuno”.
Lo sfogo di Raffaele Sollecito continua avvertendo di essere intenzionato a intentare azioni legali per diffamazione nei suoi confronti se si dovesse continuare a scrivere cose non vere: “perché – dice Sollecito – non è tanto quello che dicono su di te, ma il problema è su quello che lasciano intendere, (ovvero) che io e Amanda Knox siamo stati assolti per fortuna, per caso, come se fosse stata una soluzione caduta dal cielo, cosa che è una stupidaggine colossale”.
Conclude con risolutezza: “Quindi metto le cose in chiaro adesso, vedremo se sarò costretto a usare le vie legali, ma spero. per buona pace di tutti. che si metta fine a questa stupidaggine, a queste storie inventate solo e soltanto per riempire la tasca di queste persone, di questi ‘giornalai'”. Poi aggiunge al video una serie di documentazione e scrive: “I giornalai (giornalisti che hanno inventato la favola del concorso), non desiderano la verità ma vogliono soltanto arricchirsi alle spalle della vita di persone innocenti”
Ricordiamo che Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono stati assolti anche in Cassazione dall’accusa dell’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto la sera del 1º novembre 2007 e per il quale l’unico colpevole è l’ivoriano Rudy Guede, condannato a 16 anni di carcere.
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