Caso Ciro Grillo, la 19enne: “Non riuscivo a gridare”

Sono usciti gli estratti del verbale delle dichiarazioni della ragazza

Il 17 febbraio 2020 la ragazza di 19 anni che ha accusato Ciro Grillo e i suoi amici Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria di aver abusato di lei dopo una serata in discoteca rilascia alcune dichiarazioni.

Il verbale, diffuso oggi dai principali quotidiani, veniva rilasciato al al procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso e al sostituto Laura Bassani, che la ascoltano per la seconda volta.

Al momento le indagini sono chiuse e verrà chiesto il rinvio a giudizio.

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Nel drammatico racconto si legge che la vittima fosse: “più concentrata  a tirarlo via – piuttosto che a gridare o comunque… ero in una situazione un po’ che mi vergognavo… Non lo so”.

I procuratori chiedono più volte alla ragazza come mai anche una volta trascinata in bagno non sia riuscita a gridare:”Io in quel momento mi sentivo quasi come arresa… quando camminavo non sentivo i piedi per terra”.

Non se n’è andò, spiega, anche perché con lei c’era un’altra amica che dormiva nella casa in Sardegna.

Mi sono lasciata andare… un po’ per paura… un po’…. perché non ci capivo più niente… non capivo veramente cosa mi stesse succedendo…. una serata così confusa non l’ho mai vista. Cioè, non lo so sinceramente. In quel momento mi volevo lasciar andare e… non so, mi sentivo morire… dentro… vuota completamente.

I ragazzi l’avrebbero anche costretta, come spiega lei e come riportato nel verbale a bere vodka: “La mia testa ha iniziato a girare, ma io ero abbastanza lucida ancora… la mia amica non c’era, questi due (Capitta e Lauria, ndr) mi hanno accompagnato in una stanza, mi hanno detto che potevo dormire lì, che potevo stare tranquilla”.

Al mattino, spiega, di essersi svegliata in un altro letto e in un’altra stanza. Prima la ragazza avrebbe avuto un rapporto con Francesco Corsiglia e poi con gli altri ragazzi

Grillo, Capitta e Lauria hanno chiesto di essere nuovamente interrogati in seguito al secondo avviso di conclusione indagini (emesso venti giorni fa). Poi dovranno affrontare la richiesta di rinvio a giudizio.

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