Suicidio Teodosio Losito, parla Alberto Tarallo: “Lucifero non sono io”

Alberto Tarallo su alcuni attori ex Ares: “La vendetta miserabile di attorucoli senza né arte né parte, che dopo di noi non hanno mai più lavorato”. L’intervista del Corriere della Sera 

«Lucifero non esiste, non è mai esistito. E di certo non sono io», così dice al “Corriere della Sera” Alberto Tarallo produttore tv e per vent’anni compagno di Teodosio Losito. Anche lui sarà convocato in procura dal pm Carlo Villani che sta indagando sulla morte dello sceneggiatore di fiction, trovato morto impiccato con il foulard della mamma nella sua abitazione nella villa di Zagarolo l’8 gennaio 2019. E’ stata aperta un’inchiesta per istigazione al suicidio.

Tanti i vip e non sentiti in procura sino ad ora come persone informate sui fatti: Adua Del Vesco, Massimiliano Morra, Eva Grimaldi, Gabriel Garko, Barbara D’Urso solo per citarne alcuni. Ieri è stata sentita – rivela il Corriere – “Patrizia Marrocco, onorevole di Forza Italia ed ex manager della Ares Film, che poi lasciò al suo destino”.

Ad accendere i riflettori su Losito, le rivelazioni fatte da Adua Del Vesco e Massimiliano Morra durante la loro permanenza nella casa del Grande Fratello Vip, parlando di un “innominabile” che li avrebbe manipolati e che avrebbe controllato le loro vite. “Lui è il Male” avevano dichiarato i due vip nella casa di Cinecittà. Subito il riferimento era andato ad Alberto Tarallo che era stato additato come destinatario di quelle parole pronunciate nel loft della casa più spiata d’Italia. Ma Tarallo replica a quelle accuse: “La vendetta miserabile di attorucoli senza né arte né parte, che dopo di noi non hanno mai più lavorato”. E andando nel dettaglio afferma che è solo “una sventurata che non sa quel che dice”. Massimiliano Morra? “Quello che poi, uscito dalla Casa, ha cambiato idea e mi ha chiesto scusa“. Mentre su Gabriel Garko, Alberto Tarallo legge al Corriere una vecchia lettera di Teodosio: “Caro Gabriel… ai provini ti schifavano, non interessavi, non bastava essere il più bello d’Italia. Non ti voleva nessuno, noi per te abbiamo messo a rischio il nostro lavoro. Alberto ti ha mascolinizzato. Sei una persona molto arida. Hai saputo mettere le persone una contro l’altra, con i tuoi comportamenti da mign…“.

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Sulle presunte costrizioni, Tarallo dice: “Nessuna costrizione, solo una certa disciplina, giusta contropartita di compensi stellari. Anche a me piacerebbe guadagnare centinaia di migliaia di euro senza sacrifici o rinunce, però nello spettacolo non funziona così. Garko e la Grimaldi avrebbero voluto rendere pubblico il proprio vero orientamento sessuale, in contrasto con i personaggi che interpretavano. Ma il pubblico delle fiction non glielo avrebbe mai perdonato, lo sapevano benissimo”.

E sul fatto che riguarderebbe l’eredita di cui si sarebbe impossessato chiarisce: “Pur sconsigliato, ho accettato l’eredità sebbene ci fossero più debiti che soldi, per occuparmi di lui anche dopo la sua morte, il mio ultimo gesto d’amore per Teo”.

 

fonte immagine: Today

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