Feriti 15 tra agenti e vigili del fuoco. I tre fratelli responsabili volevano evitare lo sfratto. Lutto regionale in Veneto
Tre carabinieri — il luogotenente Marco Piffari, il carabiniere scelto Davide Bernardello e il brigadiere capo Valerio Daprà — sono morti all’alba nell’esplosione di un casolare a Castel d’Azzano, nel Veronese. Altri quindici tra militari dell’Arma, poliziotti e vigili del fuoco sono rimasti feriti, nessuno in pericolo di vita.
L’edificio, pignorato da tempo, era occupato dai fratelli Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, agricoltori alle prese con gravi difficoltà economiche. Per evitare lo sfratto, avevano saturato di gas la casa. L’esplosione si è verificata all’apertura della porta d’ingresso, investendo le squadre speciali dei carabinieri e della polizia arrivate per eseguire lo sgombero. Il casolare è crollato completamente.
Il procuratore di Verona, Raffaele Tito, ha confermato:
«Stiamo valutando se si tratti di strage. Sicuramente è un omicidio premeditato e volontario. Abbiamo trovato cinque o sei bombole e le bodycam aiuteranno a chiarire la dinamica».
Dei tre fratelli, Franco Ramponi è stato fermato poco lontano dal luogo dell’esplosione, mentre Maria Luisa e Dinosono ricoverati e piantonati in ospedale.
Il presidente del Veneto Luca Zaia ha proclamato tre giorni di lutto regionale e una quarta giornata nel giorno dei funerali:
«Il Veneto si stringe intorno all’Arma dei Carabinieri e alle famiglie delle vittime».
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo dolore:
«In questa drammatica circostanza esprimo la mia solidale vicinanza all’Arma e sentimenti di cordoglio ai familiari, insieme all’augurio di pronta guarigione ai feriti».
Cordoglio anche dal premier Giorgia Meloni, che in una nota ha definito l’accaduto «una drammatica vicenda che ci richiama al valore e al sacrificio di chi serve lo Stato».
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha reso onore ai tre militari caduti:
«Hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. Le loro famiglie non saranno lasciate sole».
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha parlato di un «bilancio terribile» e di un’esplosione avvenuta «nel momento in cui è stata forzata la porta del casolare già saturo di gas».
Una tragedia che scuote l’Italia e l’Arma dei Carabinieri, colpita ancora una volta mentre i suoi uomini servivano lo Stato.