Musicleaks è tornata. O meglio, tornerà nelle prossime ore. In genere non si deve mai scrivere di faccende che ci riguardino in prima persona, vorrebbe le regole del giornalismo, ma per scelta non faccio parte dell’albo dei giornalisti e Musicleaks è un unicum che credo meriti di essere raccontato, oltre che ovviamente visto, proprio per un taglio assolutamente non giornalistico.

Innanzitutto di che si tratta?

Musicleaks è un format televisivo, oggi molti lo chiamerebbero podcast o videocast o vodcast, fate voi, della durata di circa dodici minuti a puntata, nel quale si parla senza alcun vincolo, pressione o censura del mondo dello spettacolo. Non a caso lo presento, pronunciando un saluto iniziale che vuole richiamare quello dei primi speaker radiofonici, di quando le radio erano ancora libere, per questo, dicevo, lo presento pronunciando un saluto iniziale che recita: “Benvenuti a Musicleaks, format di controcultura e controimformazione musicale”.

Controcultura e controinformazione, quindi. Ma come?

Dando voce a chi di quel mondo è parte, sicuramente, Musicleaks è un format televisivo nel quale in ogni puntata c’è ospite un artista o un addetto ai lavori, quasi sempre appartenente a quel mondo indipendente che in altri format non trova spazio, dando un senso appunto a quell’idea di controcultura, quella che parte dal basso e che proprio per il suo partire dal basso difficilmente viene intercettata dai sensori che altrimenti farebbero scattare allarmi vari.

Scherzi a parte, nelle duecento puntate delle prime due stagioni, tante ne abbiamo fatte, comprese quelle nelle quali Musicleaks è diventato un talk a più voci, ospiti di Casa Bontempi, a Sanremo nella settimana del Festival, abbiamo ospitato duecentotrentadue artisti, compresi alcuni volti noti, invitati proprio per quel loro incarnare sempre e comunque una voce fuori dal coro, lontana da ogni forma di omologazione.

Uno spazio di libertà, dove gli artisti che arrivano vengono invitati per quel che hanno da dire, artisticamente e non solo, consapevoli che l’attenzione che verrà rivolta loro sarà massima, perché tra indipendenti ci si riconosce e si parla la stessa lingua, e perché i tesori nascosti sono spesso anche meglio di quelli che si trovano sotto gli occhi di tutti.

Una scelta di indipendenza, da parte di 361 On Demand, l’editore, e che ora riceve un upgrade, andando a diventare parte di un nuovo progetto editoriale, innovativo, di cui avremo indubbiamente modo di parlare più approfonditamente prossimamente. Così da martedì 23 settembre 2025, tutte le settimane dal martedì al venerdì alle 19 sarà possibile vedere la terza stagione di Musicleaks, di e con Michele Monina e con ospiti i nomi più interessanti della scena musicale attuale. Senza filtri, senza sconti, ponendo la musica al centro, e provando a essere ancora una volta liberi e non omologati.

Dove?

Qui la novità, sulla app 361TV, disponibile sin da ora gratuitamente sulle App Store e Play Store. Basta scaricarla e si possono guardare le nuove puntate e le due stagioni precedenti, oltre che tutti gli altri contenuti, come e quando si vuole.

Che altro dire…

Benvenuti a Musicleaks, format di controcultura e controinformazione musicale.