Sanremo 2026: il Festival che sfida il tempo e i cambiamenti, cosa accadrà dal 2 settembre tra Sanremo e la Rai?
Il Festival di Sanremo 2026 sarà ricordato ancor prima di iniziare come un’edizione “storica”. Non solo perché rappresenta la 76ª edizione della kermesse canora più amata d’Italia, ma perché porta con sé novità, sfide organizzative e un calendario inedito che segna una rottura con la tradizione?
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Per la prima volta, il Festival non si svolgerà nella prima metà di febbraio. A causa della concomitanza con le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, in programma dal 6 al 22 febbraio 2026, la Rai ha deciso di spostare la kermesse a fine mese: dal 24 al 28 febbraio. Torna alla guida del Festival un volto familiare e rassicurante: Carlo Conti. Conduttore, direttore artistico e garanzia di equilibrio, Conti ha già dimostrato in passato di saper mescolare tradizione e modernità, portando sul palco artisti di qualità senza rinunciare a leggerezza e spettacolo.
Stando a quanto riporta Il Sole 24, il prossimo 2 settembre ipoteticamente potrebbe esserci un accordo tra la Rai e il Comune di Sanremo. Cosa accadrà? Riusciranno a trovare un accordo? Il Festival rimarrà a Sanremo? Per il momento non ci sono ancora conferme.
Nonostante le voci di un possibile “Sanremo itinerante”, la sede del Festival rimane il Teatro Ariston, luogo simbolo e ormai insostituibile della manifestazione. Le sue mura continuano a custodire l’eco delle canzoni che hanno segnato generazioni, e anche nel 2026 ospiteranno gli artisti in gara e gli ospiti internazionali. Il 2026 sarà un anno particolare: tra Olimpiadi, elezioni e un’Italia in costante mutamento, il Festival di Sanremo resta una certezza. Un appuntamento che unisce famiglie, divide opinioni, lancia tendenze e, soprattutto, racconta il Paese attraverso la musica.
Sanremo non è mai solo una gara di canzoni. È uno specchio del tempo. E nel 2026, forse più che mai, sarà il palcoscenico dove tradizione e cambiamento proveranno a cantare insieme.
