Milo Infante e l’ascesa della cronaca nera di Ore 14 in prima serata. Da lunedì 8 settembre al via la nuova stagione di Rai 2

 

Milo Infante inaugura la nuova stagione di Rai 2 con Ore 14 un appuntamento che nel tempo si è imposto come spazio di approfondimento quotidiano sulla cronaca e sull’attualità. Un programma che non cerca clamori, ma che trova la sua forza nella capacità di affrontare le vicende con rigore, chiarezza e rispetto per chi le vive in prima persona.

Tra le tante storie seguite nel corso della sua carriera, è quella di Denise Pipitone a rappresentare per Infante una ferita che non si rimargina. Non ha mai nascosto la sua amarezza: «Le indagini sono state fatte malissimo», ha detto più volte, ricordando che «il primo posto di blocco a Mazara del Vallo venne istituito soltanto una settimana dopo la scomparsa della bambina». Una gestione che definisce una grande ingiustizia: «Nessuno cerca più Denise. Se lo Stato non può o non vuole farlo, almeno si abbia il coraggio di risarcire le famiglie, per consentire loro di continuare le ricerche».

Le sue riflessioni si spingono oltre il singolo caso. Infante osserva come la cronaca nera contemporanea rifletta un cambiamento inquietante: «Oggi il male non ha più bisogno di un movente. Si uccide per futili motivi, dietro la comoda etichetta del “raptus”, che in realtà non esiste. È soltanto un modo per non ammettere la premeditazione».

Il successo di Ore 14 non è solo il frutto della conduzione, ma anche di un lavoro di squadra quotidiano: «C’è una sintonia forte con autori e collaboratori. Nulla può essere lasciato al caso. Ogni argomento va studiato e approfondito, senza cadere nell’errore di chi si limita a dare voce agli ospiti senza preparazione o senza capacità critica».

Accanto al lavoro, Infante trova stabilità nella famiglia. La moglie, avvocato, è il suo primo riferimento per leggere e interpretare le questioni giuridiche che emergono dalle inchieste. E quando parla del figlio Daniele, quasi maggiorenne, non nasconde l’orgoglio: «Ha ricevuto un encomio dalla scuola come eccellenza dell’anno. È un segnale che smentisce tanti pregiudizi sui ragazzi di oggi».

Milo Infante con il suo impegno scrupoloso consente al pubblico di guardare un programma televisivo che sceglie di dare voce alla realtà senza spettacolarizzarla, costruendo ogni giorno un racconto attento e rispettoso. Un approccio che, in questa nuova stagione autunnale, promette di rimanere il tratto distintivo di Ore 14: un programma che non dimentica il passato, ma lo utilizza per illuminare con lucidità il presente.