Estate 2025, vacanze più care del 30% rispetto al pre-Covid

Il caro vita colpisce pure le vacanze

Le vacanze estive del 2025 costano in media il 30% in più rispetto al periodo pre-Covid, considerando trasporti, alloggi e servizi turistici. Lo evidenzia il Codacons, che ha confrontato i listini attuali con quelli del 2019 utilizzando dati Istat.

I rincari più marcati riguardano il trasporto aereo: i voli nazionali costano l’81,5% in più e quelli europei il 67,8%. Seguono traghetti (+13,9%), treni (+10,7%), autobus e pullman (+10,1%), mentre noleggiare un’auto richiede il 21,6% in più.

I pacchetti vacanza segnano un incremento medio del 56,6%, mentre le strutture ricettive registrano forti aumenti: alberghi e motel +42,6%, villaggi e campeggi +12,7%, b&b e case vacanza +22,7%.

Anche le attività ricreative sono più care: parchi divertimento (+21,4%), musei e monumenti (+20,5%), parchi nazionali, zoo e giardini (+13%). Per la ristorazione, una cena fuori costa il 22,5% in più, gli aperitivi alcolici il 18,2%, la birra il 17,2%, mentre le bibite analcoliche toccano un +28,8%.

Questo aumento generalizzato ha cambiato le abitudini degli italiani: si abbandona la vacanza lunga concentrata ad agosto, preferendo soggiorni più brevi e distribuiti tra giugno, luglio e settembre, quando le tariffe sono più contenute. Nel 2025, i vacanzieri si distribuiscono in modo più equilibrato: 17,5 milioni ad agosto, 16,1 milioni a luglio e 15,7 milioni a giugno, contro un passato in cui agosto era scelto dal 63% dei turisti (2015).

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