Federico Paciotti torna con il nuovo singolo | intervista 361 Magazine

Federico Paciotti torna con il nuovo singolo ”Volo di Notte”: ”Quando Caterina Caselli mi fece ascoltare il brano me ne innamorai”

A distanza di 25 anni dal successo mondiale di “Con te partirò”, torna la firma di una delle coppie più amate della musica italiana: Francesco Sartori e Lucio Quarantotto. Il nuovo brano inedito, “Volo di notte”, trova la voce potente e raffinata del tenore e chitarrista Federico Paciotti, che lo interpreta con straordinaria intensità, fondendo la lirica con suggestioni rock. Registrato dal vivo presso la Casa della Musica di Parma, con l’Orchestra Toscanini NEXT diretta dal Maestro Tiziano Popoli, il brano si inserisce all’interno del progetto discografico “Lirica” (2023/2024), con cui Paciotti continua il suo viaggio artistico tra opera e modernità.
«È stata Caterina Caselli a farmi ascoltare per la prima volta “Volo di notte”», racconta l’artista. «Sono rimasto subito coinvolto dalla forza evocativa della melodia e del testo: è un viaggio che supera i confini del tempo e dello spazio. È un onore poter interpretare questa perla firmata da Sartori e Quarantotto. Sono certo che Lucio, nel suo viaggio tra le stelle, possa sentirla e apprezzarla».
 
Che periodo è della tua vita?
Un periodo artisticamente florido, in cui non posso far a meno di esprimere in musica ciò che alberga nel mio cuore.
Nello stesso momento, però, non posso che essere estremamente allarmato per il contesto internazionale in cui stiamo vivendo, caratterizzato da troppi conflitti.Raccontaci del nuovo singolo, come è nato e cosa rappresenta in questo nuovo capitolo della tua vita.
“Volo di notte” rappresenta perfettamente il mio sentire. Un testo e musica – scritti rispettivamente da Lucio Quarantotto e Francesco Sartori – che metaforicamente invitano a librarsi nell’aria delle emozioni, distaccandosi dalla quotidianità che attanaglia. Non potrò mai ringraziare abbastanza Caterina Caselli per avermi proposto di cantarlo.Come si è voluto il tuo modo di scrivere e comporre musica?
Non ne parlerei necessariamente in termini di evoluzione. Trovo piuttosto che ogni momento della nostra esistenza sia contraddistinto da peculiarità. Le stesse che finiscono per influenzare la nostra espressione artistica, che muta costantemente.

Al Festival di Sanremo ci pensi?
Il Festival avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Le esperienze fatte con i Gazosa, prima, e da solista, poi, sono state tra le più emozionanti della mia carriera. Inutile dire, quindi, che se si presentasse la giusta occasione ci tornerei molto volentieri.

Che ricordi porti con te dei Gazosa?
Quello con i Gazosa è stato un periodo meraviglioso. Poter vivere la propria passione in modo così intenso lo augurerei a ogni adolescente che – come avvenne per me allora – pone il suo sguardo curioso nel mondo.

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