
Emergono dettagli sull’arresto dei due
Emergono sempre più dettagli dopo l’arresto di Davide Lacerenza proprietario della Gintoneria a Milano e della sua ex compagna e figlia di Wanna Marchi, Stefania Nobile.
Nel locale non erano ammessi i “poveri”, per Lacerenza: «sono i ricchi con il braccino corto, quelli che con l’auto di lusso fanno mettere l’asciugamanino sotto le cosce sudate della donna d’estate per paura di macchiare il sedile di alcantara, quelli che per non consumare benzina la barca la spostano a remi».
A carico dell’uomo, Nobile e di Davide Ariganello pendono le accuse autoriciclaggio, prostituzione, detenzione e spaccio di stupefacenti (non contestato a Nobile).
I clienti hanno iniziato a parlare con la Guardia di Finanza svelando tutto: «Alla Gintoneria non si presentava gente per caso, chi va lì sa quel che trova», racconta Francesco, avvocato. «L’ingresso è presidiato da buttafuori, il cui compito è fare selezione. Ti squadrano, se ritengono tu sia un barbone ti lasciano alla porta, dicono che il locale è pieno anche se è mezzo vuoto».