La maison fiorentina celebra la sua storia con la collezione “Continuum”, un omaggio ai codici che l’hanno resa iconica. In prima fila, il numero uno del tennis Jannik Sinner, mentre in passerella va in scena l’eleganza senza tempo di Gucci
Non una semplice collezione di transizione, ma un vero e proprio ritorno alle radici. Gucci inaugura la Milano Fashion Week con “Continuum”, una sfilata che rende omaggio al fondatore Guccio Gucci, rileggendo con sguardo contemporaneo i codici che hanno plasmato l’identità della maison.
Lontano dalle rivoluzioni stilistiche degli ultimi anni, il brand di casa Kering sceglie di raccontarsi attraverso la sua essenza più autentica, affidandosi al proprio team creativo dopo l’uscita di scena di Sabato De Sarno.
A impreziosire il parterre, un ospite d’eccezione: Jannik Sinner, simbolo di talento e determinazione, che si è lasciato immortalare dai fotografi con la stessa sicurezza che mostra sul campo da tennis.
A scandire il ritmo della sfilata, invece, l’orchestra dal vivo diretta dal premio Oscar Justin Hurwitz, capace di trasformare lo show in un’esperienza multisensoriale. In passerella, l’eleganza sartoriale maschile si fonde con la sensualità femminile. Cappottini bon ton, abiti in raso di seta, tailleur in tweed e pellicce dall’allure vintage si alternano a giacche over e silhouette leggere, in un equilibrio perfetto tra rigore e fluidità.
I colori vibrano nelle tonalità del viola, del rosa e del giallo, mentre le armonie geometriche e i contrasti materici danno vita a un dialogo tra passato e futuro.
Il vero trait d’union della collezione? Il morsetto, emblema indiscusso della maison, che si trasforma in gioiello e segna il ritorno dell’iconica borsa Horsebit, reinterpretata con una struttura ultra-morbida. Un tributo alla storia, ma con lo sguardo rivolto al domani.
Gucci torna alle origini, ma senza nostalgia: è un nuovo capitolo, scritto nel segno della continuità.
