
Eugenio Scotto, il talent scout dei creator si racconta: “Oggi contano contenuti e identità”. Il segreto per fare buono scouting? Saper anticipare le tendenze”
Eugenio Scotto non si ferma mai. Calabrese, classe ’86, è una delle figure più importanti nel mondo dei giovani talent e content creator. Da alcuni anni, dirige One Shot Agencyinsieme a Benedetta Balestri e Matteo Maffucci e si occupa del management di influencer e creator, da Mattia Stanga a Jody Cecchetto e molti altri. All’interno della società, sono presenti anche altre realtà: Streamland, casa di produzione e video, Straeasy, specializzata nella progettazione di strategie digitali di influencer marketing e Another One, per lo sviluppo di strategie musicali e ha lanciato le campagne marketing di alcuni degli artisti della scena musicale italiana, da Nesli, Geolier, La Sad, Il Tre, Capo Plaza, Rocco Hunt, Fedez e Sarah Toscano (con cui sarà al Festival di Sanremo 2025). Abbiamo avuto il piacere di incontrarlo negli uffici della sua One Shot Agency a Milano.
Parliamo del tuo attuale periodo. Come lo stai vivendo?
E’ un periodo molto intenso. In questi anni, ho coltivato molto e ad oggi, diciamo, questi fiori stanno venendo fuori. In ogni lavoro che fai ci vuole determinazione, perseveranza e non è tutto scontato. Ricordo i miei inizi(fu l’assistente personale di Francesco Facchinetti) con già le idee chiare su ciò che volevo diventare. Avevo già una visione su quello che era il mondo del digital e negli anni, grazie alla passione per questo mondo e le mie capacità, sono diventato un manager. Ad oggi, mi piace avere la supervisione di un progetto, da come si sviluppa a come si evolve, supportando e lavorando al fianco dei talent.
Qual è stata la tua primissima avventura?
Il primo è stato Frank Matano, come più volte raccontato. Su YouTube, ai tempi, non esistevano i manager in questo settore. Sono stato il primo a credere in un mondo dove nessuno ci credeva. Ai tempi c’erano i manager televisivi e i discografici, ma non c’era il manager dello YouTube. Avevo capito dove fare business in un settore ancora poco conosciuto. Il mondo mi era esploso tra le mani.
Poi è arrivata Oneshot.
Oneshot è stato il raggiungimento del mio obiettivo. Non credo di avere un vero e proprio talento ma sono certo che, siccome io non lavoro con una società che produce tappi o bottiglie, quindi ho una grossa responsabilità nei confronti miei ma anche nei confronti di chi si affida, a chi insegue il suo sogno. Se hai questa grossa responsabilità devi garantire alla persona che rappresenti il massimo dei comfort e della professionalità.
Cosa troviamo all’interno?
Oneshot è un’agenzia di management di creator, di youtuber, quindi tutto quello che è verticale nel mondo digital. Negli anni abbiamo avviato Straeasy che invece è un’agenzia pubblicitaria, questo perché molti dei brand con cui collaboravamo con i creator si trovavano bene e dicevano: ‘Perché non lavoriamo assiema anche noi?’. Straeasy nasce proprio per questo. Poi abbiamo streamland che invece è la nostra piccola casa di produzione, dove produciamo contenutiper i nostri talent e per terzi. Poi troviamo Zenzero, un’agenzia che si occupa dei creator nel settore food.
Senti la competizione con le altre agenzie?
No, la competizione non la sento nel momento in cui son sicuro di quello che faccio. Non sto a guardare tanto quello che fanno gli altri, perché non è nel mio metodo.
Come si fa a stare sempre sul pezzo in un mondo che corre così veloce?
A me piace essere contaminato. Le idee mi vengono soprattutto di notte, apro Instagram, TikTok e leggo cosa sta capitando. Lì è il mio momento più creativo. Tutti i talent cheho ingaggiato negli anni, li ho firmati perché sostanzialmente avevano pochi numeri. Prendere chi già funziona, son tutti facili a farlo. Se un progetto mi piace ed è in target con quello che faccio, lo porto avanti e cerco di svilupparlo al massimo.
C’è qualcosa che è cambiato nella pubblicazione dei contenuti?
Penso che, al giorno d’oggi, il mondo del digital è sacro. Anni fa era più facile fare scouting, ad oggi è molto più complesso. Oggi il creator se non vede subito i risultati, si scoraggia e quindi si va incontro a questa difficoltà. Credo che l’arma vincente sia il contenuto che arrivi al cuore della gente, che lasci un qualcosa. La gente vuole riflettere in alcuni casi,quindi vuole avere quel contenuto, ma vuole anche leggerezzae farsi due risate. Conta non solo il mezzo, ma anche il messaggio. Se si guarda un creator e si dice ‘ah quello fa tanti numeri’, ma se fa tanti numeri, con tutto il rispetto, però bestemmia nei video urla e fa delle cose che non hannoun’etica ma numeri, non significa che quello sia un talento difacile portata perchè non ti sta lasciando nulla.