Morte Giulia Tramontano, i dettagli dell’interrogatorio dell’assassino
Morte Giulia Tramontano, ecco la versione che l’assassino ha fornito durante l’interrogatorio nel carcere di San Vittore
Con il passare delle ore si chiariscono i contorni del delitto di Giulia Tramontano ed emergono nuovi dettagli sulla confessione del suo assassino, Alessandro Impagnatiello, nell’interrogatorio di ieri, 2 giugno, ha detto al pm le motivazioni per cui ha ucciso Giulia: «Mi diceva che non voleva più vivere», racconta il 30enne, che aggiunge di come la giovane «si era già inferta qualche colpo all’altezza del collo». E allora «per non farla soffrire, le ho inferto anche io tre o quattro colpi all’altezza del collo».
Sulle fasi successive al delitto, ha detto: «Martedì mattina verso le 7, vado in cantina e tiro fuori il corpo trascinandolo verso il box. Poi porto la macchina nel box e carico il corpo nel bagagliaio. Il corpo di Giulia viene lasciato nella macchina fino alla notte di mercoledì quando decido di gettarlo, intorno alle 02.30 del mercoledì in quel posto che già conoscevo dove poi è stato rinvenuto e che ho comunicato ai carabinieri». Impagnatiello ha poi spiegato che «da quando ho messo il corpo di Giulia nel bagagliaio martedì, io ho comunque usato la macchina andandoci in giro con il cadavere nel bagagliaio».
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Agli inquirenti Impagnatiello ha raccontato che Giulia è caduta «stremata a terra e io le dicevo che era finita e che doveva riposarsi». Durante l’accoltellamento, durato «pochi minuti», Giulia avrebbe «tentato di divincolarsi in maniera debole». Sulle motivazioni del gesto ha detto: «Ero stressato da quella situazione», non solo per «la gestione delle due ragazze» ma anche perché «ne erano venuti a conoscenza altri, anche sul mio luogo di lavoro».
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