Emilia Romagna, Bruno Barbieri: «Penso a tutte le persone che hanno perso la vita»

Barbieri

Lo chef ha parlato del momento che sta vivendo la sua regione

Bruno Barbieri è uno dei tanti vip che ha parto su quanto sta accadendo in Emilia Romagna. La regione è stata vessata dal mal tempo con morti e feriti.

Barbieri è originario dell‘Emilia Romagna e a La Stampa ha parlato della situazione.

«Il problema è che a questo punto bisogna parlare meno e fare di più. Inutile a stare lì a fare polemiche sulla colpa di chi. È ora di capire e agire. Quando la natura si arrabbia, succedono queste cose e bisogna lavorare sulle infrastrutture e su tutta l’area geografica. Vanno ripuliti i fiumi, messe in sicurezza le strade, bisogna tenere sotto controllo le colline. Abbiamo visto crolli e smottamenti che portavano giù tutto. Ora basta cercare i colpevoli. Tutti a lavorare».

«Stanotte non ho dormito pensando a mia madre Ornella, novantenne, che vive sola. E lei fisicamente è al sicuro. Ma pensare a tutte le persone che hanno perso la vita, a quelle che sono state sfollate, a chi ha passato la notte sui tetti al freddo, sotto la pioggia con la paura di non farcela, tutto questo è dolorosissimo. Sapere di amici che vivono in quelle zone è uno strazio. Mi ha molto colpito la storia di quelle persone che avevano aperto da poco un negozio, investendo tutte le loro risorse e hanno perso tutto. Penso alle migliaia di persone evacuate che dovranno lottare con la melma. Bisogna agire in fretta».

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E poi: «Da ragazzo non ricordo eventi così violenti, con crollo di montagne, strade che sembrano fiumi navigabili. Dopo la guerra quelle aree erano state bonificate, ma ci raccontavano di quando erano tutte risaie. Ecco sembra di nuovo come se avessero allagato le risaie».

«Abbiamo visto vicini di casa portare a spalla i più deboli, volontari che corrono a salvare i cavalli che stavano affogando. Tutte le forze dell’ordine mobilitate. Ma per il futuro bisogna che insieme ci rimbocchiamo le maniche per fare squadra: gli esperti, la politica, le istituzioni. Non mi importa la destra o la sinistra. Mi importa che tutti si sentano coinvolti».

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