Al via la kermesse più attesa dell’anno, domani 7 febbraio si esibiranno i primi 14 artisti. Ecco i testi dei brani della prima serata
Tutto pronto per il Festival di Sanremo 2023. Domani avrà inizio la tanto attesa gara del Festival della canzone italiana e i cantanti ad alternarsi sul palco, durante la prima serata saranno 14. Di seguito i testi delle 14 canzoni in gara domani, martedì 7 febbraio.
Anna Oxa, “Sali (Canto dell’anima)”
Bocche piene di falsità che nutre il mondo
Mani prive di dignità, votate a Dio
Sali, uomo, sali e dimentica
Sali e ritorna alla (tua) nascita
Occhi dell’ambiguità dei nostri tempi
Vite frammentate senza verità
Sali, donna, sali e resuscita
Sali e ritorna alla (tua) nascita
Libera l’anima
Come rondini la sera
Vola libera
Nitida come il canto dell’anima
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome
Arca dell’umanità andata a fondo
Cuori puri mangiati dall’avidità
Sali e poi un’altra vita tu
Vivrai, Vivrai, Vivrai,
Vivrai, Vivrai, Vivrai,
Vivrai, Vivrai, Vivrai
Libera l’anima
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
Sali… sali… Rosa… sali
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome… oh…
Che non ha nome
Oh… oh… oh… oh… oh… oh… oh…
Nitida l’anima
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome
Gianmaria, “Mostro”
Ti ho baciato sulla fronte, sono uscito,
Ho tenuto il bacio che mi hai dato in viso
Per non correre nessun rischio
Ho occupato uno spazio più piccolo
Che mi sono perso? Ero solo distratto, da me
Sono entrato con la macchina in giardino
Perché non vedevo l’ora di tornare
Ora che sorella mia tu sei madre
Dimmi se siamo ancora fratelli
Che mi sono perso? Ero solo distratto, da me
E se correre fuori, mi lascia fermo dentro
Allora spero di stancarmi presto
E se seguendo gli altri, lascio indietro me stesso
Farò di tutto per stare da solo un momento
Ma che ti sembro un mostro?
Guarda che sono apposto
Che mi sono perso, ero solo distratto, da me
Mò che ti sembro un mostro
L’ho pensato pure io un secondo
Che mi sono perso, ero solo distratto,
Stavo pensando a me
Ti ho lasciato sopra il letto un mio libro
Così sai che tornerò
Ma con tutti quanti i letti che ho visto
Con che faccia tornerò?
Voglio entrare nei discorsi deciso,
Ma mi sono perso tanto e che dico?
Se non sai mai di che si parla tanto vale star zitto
E se le stelle fuori mi hanno tenuto sveglio
Vuol dire che ho avuto più di un pensiero
Se per allontanarsi basta prendere spazio
Allora diamogli un senso
Ma che ti sembro un mostro?
Guarda che sono apposto
Che mi sono perso, ero solo distratto, da me
Mò che ti sembro un mostro
L’ho pensato pure io un secondo
Che mi sono perso, ero solo distratto,
Stavo pensando a me
Ma che ti sembro un mostro
Mr. Rain, “Supereroi”
Non puoi combattere una guerra da solo
Il cuore è un’armatura
Ci salva ma si consuma,
A volte chiedere aiuto ci fa paura
Ma basta un solo passo come Il primo uomo sulla luna,
Perché da fuori non si vede quante volte hai pianto
Si nasce soli e si muore nel cuore di qualcun altro
Siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro.
Camminerò
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Supereroi
Come io e te
Se avrai paura allora stringimi le mani
Perché siamo invincibili vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia
Che salvano il mondo dalle nuvole
Ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno col tempo
Più profonde di quello che sembrano
Guariscono sopra la pelle, ma in fondo ti cambiano dentro
Ho versato così tante lacrime fino ad odiare me stesso, ma ogni volta che ho toccato il fondo
Tu c’eri lo stesso
Oh
Quando siamo distanti
Ogni volta che piangi piange pure il cielo
Oh
Non ho molto da darti ma ti giuro che
Camminerò
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Supereroi
Come io e te
Se avrai paura allora stringimi le mani
Perché siamo invincibili vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia
Che salvano il mondo
Mi basta un attimo e capisco che ogni cicatrice tua è anche mia
Mi basta un attimo per dirti che con te ogni posto è casa mia
Perché siamo invincibili vicini e ovunque andrò sarai con me
Supereroi solo io e te
Due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole
Camminerò
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Supereroi
Come io e te
Se avrai paura allora stringimi le mani
Perché siamo invincibili vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia
Che salvano il mondo dalle nuvole
Marco Mengoni, “Due vite”
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
E non conosco ancora bene il tuo deserto
Forse è in un posto del mio cuore
Dove il sole è sempre spento
Dove a volte ti perdo
Ma se voglio ti prendo
Siamo fermi in un tempo così
Che solleva le strade
Con il cielo ad un passo da qui
Siamo i mostri e le fate
Dovrei telefonarti
Dirti le cose che sento
Ma ho finito le scuse
E non ho più difese
Siamo un libro sul pavimento
In una casa vuota
Che sembra la nostra
Il caffè col limone
Contro l’hangover
Sembri una foto mossa
E ci siamo fottuti ancora una notte
Fuori un locale
E meno male
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi
E dove sarai
Dove vai
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse gli schiaffi gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai
Che giri fanno due vite
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
A gridare un po’ di rabbia sopra un tetto
Che nessuno si sente così
Che nessuno li guarda più i film
I fiori nella tua camera
La mia maglia metallica
Siamo un libro sul pavimento
In una casa vuota
Che sembra la nostra
Persi tra le persone
Quante parole
Senza mai una risposta
E ci siamo fottuti ancora una notte
Fuori un locale
E meno male
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi
E dove sarai
Dove vai
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse e gli schiaffi gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi
Spegni la luce anche se non ti va
Restiamo al buio avvolti
Solo dal suono della voce
Al di là della follia che balla in tutte le cose
Due vite guarda che disordine
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai
Che giri fanno due vite
Due vite
Ariete, “Mare di guai”
Tu, tu eri più bella di me
E adesso che il letto è vuoto e la casa in silenzio ho paura a dormire
Perse, noi perse senza un perché
E c’è una torre di piatti che aspetta in cucina
E una foto di te sotto il mio cuscino
E vorrei sapere che si prova se resti
Non voglio più perderti nel chiaro di luna
Ci siamo incontrate dentro momenti pessimi
Tutto ciò che amo mi fa sempre paura
Uniamo i respiri sento caldo la mattina
Tu buttati con me, mare di guai
Non so nuotare in una vasca
Piena di squali, piena di squali
Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito
E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo
Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu
Sai, sai, sai prenderti gioco di me
Di quel giardino che ho dentro annaffiavi il cemento
Io ti vorrei dire (io ti vorrei dire)
Che vorrei sapere che si prova se resto
Non voglio più perderti nel chiaro di luna
Ci siamo incontrate dentro momenti pessimi
Tutto ciò che amo mi fa sempre paura
Uniamo i respiri sento caldo la mattina
Tu buttati con me, mare di guai
Non so nuotare in una vasca
Piena di squali, piena di squali
Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito
E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo
Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu
È lunedì
La luna sembra un po’ arrabbiata
Come mai
Stanotte non sei più tornata
Sono qui
Con la finestra spalancata
Forse ho perso, forse ho perso
Uniamo i respiri senti che caldo stamattina
Tu buttati con me, mare di guai
Non so nuotare in una vasca
Piena di squali, piena di squali
Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito
E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo
Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu
Ultimo, “Alba”
Amo l’alba perché è come fosse solo mia
Mi rilassa respirare l’aria pure tua
Amo l’alba perché è come fosse una bugia
Mi rilassa quanto basta, ma tu poi vai via
E t’immagini se fossimo al di là dei nostri limiti,
Se stessimo di fianco alle abitudini
E avessimo più cura di quei lividi?
Saremmo certo più distanti, ma più simili
E avremmo dentro noi perenni brividi
T’immagini se tutto questo fosse la realtà?
Amo l’alba perché spesso odio la vita mia
Camminando senza meta in questa strana via
Amo l’alba perché è come una sana follia
Puoi capirla se la senti e non mandarla via
E t’immagini se tutto stesse sopra i nostri limiti
E credessimo ai sorrisi come i comici,
Se non dovessimo parlare per conoscerci,
Se non amassimo soltanto i nostri simili?
Forse avremmo gli occhi solo per descriverci
Perché uno sguardo, in fondo, basta per dipingerci
Quando vivi un giorno bello ridi e pensami
Ho ascoltato i miei silenzi e ho avuto i brividi
Perché dentro un mio respiro sei tu che abiti
E quando vivi un giorno bello ridi e pensami
A me basta solo questo per non perderti,
Ma t’immagini se tutto questo fosse la realtà?
Coma_Cose, “L’addio”
Essere veri quanto può far male
Quando non è concesso litigare
Per non deludere le aspettative
Dopo sei anni di diapositive
Nel camerino il pianto cola il trucco
Restare zitti per non maledirsi
Come un silenzio che racconta tutto
La cicatrice quando togli il piercing
Davanti al mio cuore c’è una ringhiera
Sul tuo che è sempre stato uno strapiombo
Lo sai che mi è piaciuto anche caderci
Sì, però mica poi toccare il fondo
Magari è solo questa vita strana
Con le valigie sempre mezze fatte
Magari è solo che ci si allontana
Se si vuole ciò che si combatte
E sparirò ma tu promettimi che
Potrò sempre ritornare da te
Se mi dimentico me, com’ero
Quando l’orgoglio era ancora intero
E comunque andrà
L’addio non è una possibilità
E forse arriverà davvero il giorno
In cui diventerai solo un ricordo
O ce ne andremo via come uno stormo
Che con l’autunno poi farà ritorno
Quel tempo trascorso
Non puoi cancellarlo
Ti resta sul volto
Sarò come quel fumo
Che disegna sul muro
La cornice che hai tolto
C’era una foto dove ci guardiamo
Gli occhi felici dopo i giorni brutti
Ed ogni tanto lo dimentichiamo
Ma il nostro fuoco lo hanno visto tutti
Forse diventeremo due stranieri
In viaggio su respiri più leggeri
Chissà se piloti o passeggeri
E sparirò ma tu promettimi che
Potrò sempre ritornare da te
Se mi dimentico me, com’ero
Quando l’orgoglio era ancora intero
E sparirai ma tu promettimi che
Vorrai sempre ritornare da me
Se ti dimentichi te com’eri
Quando non c’ero tra i tuoi pensieri
E comunque andrà
L’addio non è una possibilità
Non è una possibilità.
Elodie, “Due”
Cosa c’è?
C’è che mi fai agitare
Cosa ti aspetti se
Sai già come va a finire?
Nascoste dal velo più sottile
Tutte le mie paure
Che anche stanotte
Si avvolgono su di te
È solo un brivido a volte
Ma ‘sto periodo non è facile
Tu vuoi una donna che non c’è
E se ci pensi il nostro amore
È nato appena
Ma è già finito male
E se a quest’ora
Mi cerchi, perdonami
Dimmi, come mai?
Baby mi fulmini
Con gli occhi lucidi
Che rumore fa
Il silenzio alla fine
Di tutte le nostre
Telefonate interrotte?
Sapessi dirti basta
Ma il cuore danza
Per me le cose sono due
Lacrime mie o lacrime tue
Le cose sono due
Due
Solamente tu
Una coltellata ogni parola
Solamente io
Nei discorsi sulla bocca della gente
Forse è vero, è tardi adesso
Ma lo rifarei lo stesso
Con gli stessi errori, lo rifarei
Che se ci pensi il nostro amore
È nato appena
Ma è già finito male
E se a quest’ora
Mi cerchi, perdonami
Dimmi, come mai?
Baby mi fulmini
Con gli occhi lucidi
Che rumore fa
Il silenzio alla fine
Di tutte le nostre
Telefonate interrotte?
Sapessi dirti basta
Ma il cuore danza
Per me le cose sono due
Lacrime mie o lacrime tue
Le cose sono due
Due
Ah
Sei il vino che mi ubriaca
La mia nota stonata
Parolacce sotto casa
In questa notte amara
Dagli occhi cade il Niagara
Mi accorgo ancora di te
E se a quest’ora
Mi cerchi, perdonami
Dimmi, come mai?
Baby mi fulmini
Con gli occhi lucidi
Che rumore fa
Il silenzio alla fine
Di tutte le nostre
Telefonate interrotte?
Sapessi dirti basta
Ma il cuore danza
Per me le cose sono due
Lacrime mie o lacrime tue
Le cose sono due
Due
Per me le cose sono due
Lacrime mie o lacrime tue
Le cose sono due
Due
Leo Gassman, “Terzo cuore”
Quando mi hai letto la mano
Ci hai visto mille problemi e mille guai
Dovevi starmi lontano
Ma mi hai risposto che tu non scappi mai
Ci siam lasciati e ripresi
Come i trapezisti del Cirque Du Soleil
Ma non ci siamo mai arresi
Abbiamo contato le stelle come fossero nei
Di una storia straordinaria quanto incasinata
Quando ci concederemo un po’ di acqua passata
Come fanno i buoni amici
O le strade di Parigi
Per sentirsi meglio
So che hai riso quando ho detto che io ho
Tre cuori dentro al petto
Ma ora no, non so quale inseguirò
Perché mi sembra inutile
E sai che uno lo uso per ridere i giorni di festa
Il secondo mi fa tener duro nel mare in tempesta
E l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole
Maledetto terzo cuore!
Penso di avere talento
Per trasformar le sfide in sfighe ormai
Non so più cosa sento, no
E guardo solamente serie crime
Mi illuderò che ci sia un colpevole per ogni male
Si però è una bugia perché spesso le cose succedono e amen
Era una storia straordinaria quanto incasinata
Quando ci concederemo un po’ di acqua passata
Come fanno i buoni amici
O le strade di Parigi
Per sentirsi meglio
So che hai riso quando ho detto che io ho
Tre cuori dentro al petto
Ma ora no, non so quale inseguirò
Perché mi sembra inutile
E sai che uno lo uso per ridere i giorni di festa
Il secondo mi fa tener duro nel mare in tempesta
E l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole
Maledetto terzo cuore!
Non mi importa di avere ragione se poi resto sempre da solo
Meglio avere torto con te
Forse voli in un cielo migliore ma giuro che non ti abbandono
Sei il mio terzo cuore
So che hai riso quando ho detto che io ho
Tre cuori dentro al petto
Ma ora no, non so quale inseguirò
Perché mi sembra inutile
E sai che uno lo uso per ridere i giorni di festa
Il secondo mi fa tener duro nel mare in tempesta
E l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole
Maledetto terzo cuore!
I Cugini di Campagna, “Lettera 22”
Io non sono altro che un bambino
Che non sa contare
E vorrebbe dirti che gli manchi
Senza le parole
Io non sono altro che un dottore
Che si è fatto male
Io non sono altro che un palazzo
In costruzione e cade
Se mi guardi con quegli occhi amore
Mi farai morire
Io non sono altro che una storia
Che non sa finire
Io non sono altro che un giardino
Senza neanche un fiore
Io senza di te non sono altro che
La parola “amore”
E con questo amore tornerei
A dirti che ci vuole altro
Per convincermi a rinchiuderti
Dentro un singhiozzo
Altro per lasciarmi in un riflesso
Dentro a uno specchio
E non era mai il momento giusto
E non era mai il momento giusto
Per parlare
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Ora che ho trovato le parole
Già mi salta il petto
Come treni in corsa tra le nuvole
Uno spazio altro
Come due uragani che distruggono
Ma per dispetto
Credo, credo anch’io, che non puoi darmi il mondo
Se non guardi il mondo come lo guardo anch’io.
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Gianluca Grignani, “Quando ti manca il fiato”
Mio padre tornava la sera
Ed era forte quando era in vena
Questo lo ricordo bene
Sì questo lo ricordo bene
Mio padre era uno dei tanti
Ma era il mio eroe quando mi sorrideva
Vivevamo ancora insieme
Questo lo ricordo bene
E poi… non ricordo più
Dopo vent’anni dalla terra dei ricordi
Mi chiamano
(Mi chiamano)
Spaccando in due il silenzio
Con uno squillo del telefono
Ciao sono papà
Come va Gianluca?
Ma no che non sto male
Ma quando accadrà
Tu verrai o no al mio funerale
Tu verrai o no?
Ed io non ho parlato più
Ho tenuto tutto dentro
E ho messo giù
Poi ci ho pensato su
Sì ci ho pensato su
Ciao papà o addio papà
Io ti perdono
Le mie lacrime sono sincere
Ma c’è chi non lo farà
Tu accettala la verità
E in mezzo a chi finge cordoglio
Sarò il tuo orgoglio
Perché chi ha troppa libertà
Non ha parole,
Quando fa male ma male davvero
Sono coltelli che cadon dal cielo
Fan sanguinare anche l’uomo più duro
Anche se son cresciuto da solo
A modo mio
Sì e tu sai a modo mio
Ciao papà o addio papà
Questa canzone te la canto adesso
Perché tu sappia che ti amo lo stesso
E per il resto ognuno giudichi se stesso
Questa è l’unica legge
Che conosco e rispetto
Ti ricordi quando ti dicevo
Che la vita chiede i conti al passato
Proprio quando ti manca il fiato
E chi sa la verità
Mi dica perché faccio fatica a staccare le dita
Oh oh
A smettere di suonare
Quando la musica è finita
È questo che devo imparare… da te
Forse non volevi o me lo hai insegnato?
Non fare accordi con i ricordi
Quando ti manca il fiato
Olly, “Polvere”
Io
Innamorato
Come i ciechi con gli odori
Come i muti coi rumori
Come gli altri, come noi
Ero distratto
Come un bimbo con un gioco
Come un lupo con il fuoco
Che se lo agiti, scappa via
E stavo sotto a un nuvolone
Poi mi sono accorto che
Più lontano c’era il sole aaaaaa
Stavo in uno scatolone
C’era scritto “fragile”
E sembra facile però
Su di me
Solo polvere
Facciamo un giro
Se piove, piove, fino a che
Non ci si bagnerà il cuore, cuore
Io e te
Ma su di me
Solo polvere
Vuoi sapere che si vede
Qui da sopra a uno scaffale
Io che ho molta fantasia
Vedo mare, mare, mare
Vedo Dio mentre pittura
Che sorride perché sa
Che se fa una sbavatura
Poi non la cancellerà
Io
Davo peso alle parole
Poi mi sono accorto che
Mi coprivano dal sole aaaaaaa
Ho visto uno scatolone
C’era scritto “fragile”
Ma che senso ha?
Facciamo un giro se
Piove, piove, fino a che
Non ci si bagnerà il cuore, cuore
Io e te
Ma su di me
Solo polvere
Facciamo un giro se
Piove, piove uhhhh
E ci si bagnerà il cuore, cuore uhhh
Ma su di me
Solo polvere
Su di me
Solo polvere
Su di me
Solo polvere
Su di me
Solo polvere
Su di me
Solo
Colla Zio, “Non mi va”
Resta qui un’altra notte con me
Resta qui un’altra notte sto male
Non voglio stare male
Cos’hanno più di me?
Non voglio stare male, male
Quelli che puliscono i cessi
Poi c’è chi fa sesso, chi wrestling, gli onesti
Molti che prendono in giro se stessi
Ma tu non sei nessuna di questi
Tu sei come tabacco
Io matto uno scacco
Sai bene che ti chiamo solo quando ho voglia
Ci ripetiamo perché siamo la storia
Dici troppo “che noia” e ti rovini la forma
Faccio la fine del topo
Se gioco e lo sapevo
Ti voglio e non ti chiedo di più, ma come si fa
Mi piace la tua bocca e “La spada nella roccia”
Mi chiamano Artù all’università
Sei la fine ad est
Piazza Tienanmen
Ho una scia di passi sull’oceano
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi
Resta qui un’altra notte con me
Io sto male male male
Se non so dove sei, se mi pensi
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi ma
Non mi va
Il mare ti indirizza alla Savana
Lei mi dice che non vuol dire come si chiama
Mollo solo quando non sono più a mollo
Faccio pause per farmi pensare
Vuoi più fare quella cosa se non puoi, vuoi sapere se non sai
Non mi va
Bimba, sai che la mia lingua è un mitra
Parlo male e ti mordi le dita
Non ho fame finché sei sfinita, minchia
Ma che sesso mi fai, ma che sesso mi fai
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi
Resta qui un’altra notte con me
Io sto male male male
Se non so dove sei, se mi pensi
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi ma
Non mi va
Non voglio stare male
Cos’hanno più di me?
Non voglio stare male, male, male
Non voglio stare male
Cos’hanno più di me?
Non voglio stare male, male, male
Non voglio stare male
Cos’hanno più di me?
Non voglio stare male, male, male
Mara Sattei, “Duemilaminuti”
Ti chiamerei anche se non prende
Ti cercherei dove non si vede
Dovesse rimanermi niente
Non importa se fa male
A piedi scalzi sulla neve
Non ho paura di cadere
Pensavo di poter guarire il tuo cuore da tutte le voci che senti
Però il risultato non cambia nemmeno se cambi gli addendi
Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è
Ed ho usato duemila minuti per capire di me in fondo cosa pensi
Ho trovato solo la rabbia forse siamo troppo diversi
Ho capito che non era amore ma soltanto un gioco che avevi creato per me
E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce
Io mi ricordo quando ritornavi a casa stanco
E sotterravi i tuoi problemi dentro fiumi d’alcool
E ogni volta mi dicevi che la colpa era la mia
Non ti importava di distruggere i nostri momenti
Lividi sopra il mio corpo erano solo i segni
Che quel male che ti porti non andrà più via
Pensavo di poter guardare le cose da un punto di vista diverso
Però il tuo riflesso non cambia
Non entri mai nel mio universo
Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è
Ed ho usato duemila minuti per capire che in fondo tu eri diverso
Cercassi nel buio le ombre
O l’aria nel mare blu intenso
Ho capito che non era amore ma soltanto un posto che avevi creato per me
E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce
Ma dimmi se c’è stato amore tra quelle parole (tra quelle parole)
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore (anzi duemila ore)
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce
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