Bimbo morto al Pertini di Roma, ecco chi ha chiamato il personale medico
Bimbo morto al Pertini di Roma, ecco chi ha chiamato il personale medico, ma per il bimbo era già troppo tardi
La vicenda del neonato morto tra le braccia della madre al Pertini di Roma ancora non è stata chiarita del tutto. Molte sono ancora le domande rimaste senza una risposta. Che cosa sia accaduto precisamente è ancora da appurare. Sarà la magistratura a chiarire la dinamica della vicenda, ma quello che per ora è emerso sono le due versioni contrastanti: quella della madre che parla di mancata attenzione da parte del personale ospedaliero, che avrebbe negato aiuto in seguito alle sue insistenti richieste di supporto, e dall’altra quella del Pertini che nega qualsiasi forma di negligenza da parte del personale.
Tuttavia, per il Pertini potrebbe configurarsi il reato di omessa sorveglianza. L’ipotesi potrebbe essere confermata dalla testimonianza di un’altra puerpera, che si trovava nella stessa stanza della donna coinvolta nella vicenda. A riportare il racconto della testimone è il Corriere della Sera. La donna si trovava nella stanza e verso l’una di notte si sarebbe voltata verso la compagna di stanza, che stava allattando. Nel guardarla ha notato che il bimbo non si vedeva, ha provato a svegliarla, ma non riuscendoci, così ha allertato l’infermiera.
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Subito l’infermiera, aperta la porta, si è precipitata sulla donna per toglierle il bambino dalle braccia, ma purtroppo per lui era già troppo tardi, il piccolo era morto probabilmente soffocato sotto il peso della donna.
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Se il racconto della seconda paziente dovesse confermare la versione della madre del piccolo morto, la vicenda potrebbe prendere una piega differente. L’avvocato della donna ha dichiarato in merito all’inchiesta in corso: “Siamo in fase d’indagine, abbiamo grande fiducia nel lavoro che sta svolgendo la Procura, sembra stia valutando il caso con grande prudenza e determinazione. Attendiamo gli esiti dell’autopsia, poi valuteremo i prossimi passi da compiere. Posso dire che i famigliari al momento sentono un dolore incredibile e un forte senso d’ingiustizia”.
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