Messina Denaro, parla la compagna del suo prestanome Andrea Bonafede e disperata si dice all’oscuro di tutto
Si chiama Rosa Leone ed è – o meglio era, perché lo ha lasciato in tronco – la compagna di Andrea Bonafede, l’uomo che ha prestato la sua identità al boss Matteo Messina Denaro.
Al Corriere della Sera, la donna racconta, sconvolta, quanto le è accaduto e tra i singhiozzi dice che per 11 anni non ha sospettato mai nulla. Lui, Bonafede, l’ha tenuta all’oscuro della situazione. Amareggiata dice: «L’ho lasciato appena ho saputo, io non mi ero accorta di nulla, Andrea mi ha nascosto tutto».
Lo sfogo della donna continua, spiegando che dopo l’interrogatorio ha parlato con Bonafede: «Sì, dopo essere stato interrogato per ore è venuto a casa, abbiamo parlato. E lui mi ha scongiurato, mi ha detto: “Scusa Rosa ma che dovevo fare? Iddu si è presentato da me e mi ha chiesto i documenti…”».
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Alla domanda se è stato minacciato da Messina Denaro, Rosa Leone dice: «Non lo so questo, Andrea mi ha detto che loro due si conoscono da quando erano ragazzi. In fondo lo capisco, mi metto nei suoi panni: come faceva a dire di no a Matteo Messina Denaro? Credo che anch’io avrei fatto così se mi fosse capitato, anch’io per paura avrei ceduto a un boss di quel calibro la mia carta d’identità. Anzi, le dico di più…».
Poi ribadisce il suo essere all’oscuro di tutto e non nasconde la sua preoccupazione: «Non mi ha mai detto niente di niente. Così adesso sono pure molto preoccupata. Gli inquirenti hanno sequestrato il telefonino anche a me! Ora mi aspetto interrogatori, l’assedio dei giornalisti, una vita d’inferno. Non ce la faccio proprio. La notte non dormo più, mi aiuto con i farmaci ma è durissima».
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