Russia, 19enne arrestata dopo denuncia dei compagni di università. Ecco cosa rischia
Russia, 19enne arrestata dopo denuncia dei compagni di università. Ecco cosa rischia la giovane accusata di non essere patriota
La censura in Russia si fa sempre più stringente, soprattutto quando a pagarne le conseguenze è una giovane studentessa di 19 anni, che si trova attualmente agli arresti domiciliari dopo essere stata denunciata dai suoi compagni di università.
La giovane si chiama Olesya Krivtsova, ha 19 anni ed è una studentessa della scuola di scienze sociali dell’Università federale dell’Artico (Narfu) ad Arkhangelsk, nel nord della Russia. La scelta di denunciare la giovane al servizio di sicurezza Fsb nasce, riporta Fanpage, da una discussione avvenuta nella chat del dipartimento universitario della giovane. L’accusa, scaturita da una serie di post pacifisti e articoli condivisi sui social che agli occhi dei colleghi la fanno apparire una giovane contro la patria. Gli accusatori si giustificano così: “La delazione è dovere, per un patriota”.
19-year-old feminist Olesya Krivtsova is under trial in Arkhangelsk for her anti-war posts. The denunciation was written by her classmates, and the criminal case is based on an expert report from her university. Dear collegues, a story revealing for modern Russia. pic.twitter.com/KhE4GNKlEd
— Kirill Martynov (@kmartynov) January 4, 2023
Attualmente, la giovane si trova agli arresti domiciliari, ma rischia fino a cinque anni di carcere. Il suo avvocato Alexei Kychin, sempre a Fanpage.it, ha dichiarato: “Il bello è che Olesya non è nemmeno un’attivista. È solo una normale studentessa non indifferente alla situazione provocata dalla guerra. Ma non ha mai fatto politica”. Poi aggiunge: “La situazione per chi è colpito da questo genere di accuse si fa sempre più difficile, e i processi per reati di opinione si stanno moltiplicando”.
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Ciò che potrebbe far peggiorare la situazione è un episodio del passato, una multa ricevuta per un volantino sul ruolo eroico dell’Ucraina nella guerra contro Hitler: “Fino a poco tempo fa, tutto avrebbe potuto risolversi con un ulteriore procedimento amministrativo”, ha spiegato sempre l’avvocato della giovane, che aggiunge: “Non più. Le norme repressive sono aumentate e si sono inasprite. Un nuovo articolo del codice penale (il 280.3, ndr) prevede pene pesanti in caso di recidiva nello screditare le forze armate russe”.
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