La questione è finita al Tribunale di Torino
Al tribunale di Torino si è arrivati a parlare dell’eredità della famiglia Agnelli. C’è infatti una causa civile che ha avviato Margherita Agnelli contro i figli.
La causa è nata per l’eredità della madre Marella Caracciolo, morta a 91 anni nel 2019, 16 anni dopo Gianni Agnelli.
Margherita è la figlia di Gianni e madre di John, Lapo e Ginevra Elkann. La donna da anni contesta tutti i documenti che riguardano l’eredità.
Se le sue richieste venissero accolte potrebbero esserci impatti anche sul patrimonio di famiglia e sulla società Dicembre sulla governance del gruppo Exor.
La Dicembre appartiene John per il 60% e a Lapo e Ginevra per il restante 40% è stato suddiviso in parti uguali: al momento della morte nel 2019 di Marella Caracciolo sarebbe stato di 4,6 miliardi.
Margherita Agnelli rivendica il 50% per il gruppo Exor, che amministra le società
Il gruppo Exor è la holding finanziaria olandese che amministra le società Stellantis, Ferrari, Iveco, CNH Industrial, il gruppo editoriale Gedi, l’Economist e la Juventus, nel 2021 ha registrato un fatturato di 33,6 miliardi di euro e un utile netto di 3,5 miliardi.
Margherita Agnelli già in Svizzera ha impugnato i tre testamenti in cui la madre indicava gli Elkann come unici eredi.
Ora la donna ha deciso di aprire la causa in Italia visto che la madre aveva una casa qui dove aveva la residenza e dove è morta e quindi la successione dovrebbe basarsi sulle leggi italiane.
L’Agnelli quindi, seguita da Dario Trevisan parla di un vero e proprio complotto volto “alla totale esclusione della figlia e dei suoi discendenti, ramo de Pahlen, dalla successione Caracciolo”.
Secondo lei la madre “stata indotta a rilasciare i testamenti, nonostante non ne potesse comprendere la portata” in quanto per motivi di salute fosse “minata nella sua effettiva capacità naturale a testare”.
Stando a John, Lapo e Ginevra e basandosi su alcuni atti certificano come Marella fosse regolarmente residente in Svizzera dagli anni ‘70. Inoltre rispondono che nel 2004 “due fondamentali accordi sono stati negoziati e liberamente sottoscritti” da Margherita, che ha ottenuto 1,2 miliardi.
Ora si attende una decisione: il Tribunale di Torino può procede o deve rinunciare? Un responso dovrebbe arrivare nel 2023.
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