Smart working, pubblicate le nuove regole per il lavoro agile. Si tratta di un primo passo con il quale si rendono più semplici gli obblighi di comunicazione
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, ha emanato il decreto attuativo in cui si chiariscono le nuova norme per il lavoro agile. A partire dal primo settembre, “si prevede che il datore di lavoro comunichi in via telematica al Ministero del lavoro e delle politiche sociali i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile”. La novità rispetto alle regole del passato consiste nella semplificazione del lavoro agile.
Precedentemente vigeva l’obbligo di comunicazione dell’accordo individuale tra datore di lavoro e dipendente. Questo, ora, sarà sostituito “da una mera comunicazione dei nominativi dei lavoratori e della data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile, da trasmettersi in via telematica al Ministero del lavoro e delle politiche sociali”.
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Si tratta di “un primo passo con il quale si rendono più semplici gli obblighi di comunicazione relativi al lavoro agile anche alla luce dell’esperienza maturata durante la pandemia e si risponde ad una specifica richiesta fatta dalle parti sociali nel Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile per il settore privato sottoscritto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalle parti sociali il 7 dicembre 2021″.
#LavoroAgile: il ministro @AndreaOrlandosp ha firmato il decreto, dal primo settembre comunicazioni semplificate per i datori di lavoro⬇️https://t.co/5x6einX6x2 pic.twitter.com/rcBQ5paXeZ
— Ministero Lavoro (@MinLavoro) August 23, 2022
“L’esigenza di semplificazione degli obblighi di comunicazione nasce dalla necessità di rendere strutturale una procedura già ampiamente sperimentata nel periodo emergenziale – dichiara il Ministro Andrea Orlando – in considerazione di un sempre maggiore utilizzo di questa modalità di svolgimento del lavoro. In questo modo si snelliscono le procedure per i datori di lavoro e non si aggravano gli uffici ministeriali di adempimenti amministrativi ritenuti non necessari”.
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