“Due anni di Covid”, lo speciale de Le Iene in onda domani 2 febbraio
“Due anni di Covid”, lo speciale de Le Iene in onda domani 2 febbraio con inchieste, interviste e contenuti inediti
Con contenuti inediti, interviste, testimonianze e immagini, va in onda domani, mercoledì 2 febbraio, in prima serata su Italia1, la riproposizione dello speciale de “Le Iene” dal titolo “Due anni di Covid”, dedicato al tema salute e sanità del nostro Paese. Lo speciale – condotto da Gaetano Pecoraro e scritto da Riccardo Festinese – racconta i passi avanti fatti dalla scienza al fine di migliorare la nostra quotidianità, i vaccini, le terapie, il green pass e la quarta ondata, passando per le teorie complottiste dei no vax e no pass e alle loro continue manifestazioni.
In tre ore di trasmissione si analizza quello che è successo e di come il virus è stato affrontato negli ultimi due anni delle nostre vite, tracciando un bilancio del punto in cui, proprio ora, ci troviamo.
“Le Iene” tornano così ad occuparsi del Sistema Sanitario, nazionale ed estero, attraverso alcune eccellenze ospedaliere, con reportage girati all’interno dei reparti che utilizzano nuovissime tecnologie. In onda anche tutta la cronistoria di questa pandemia a partire dal minuto 1, cioè dal 31 dicembre 2019, momento in cui in Cina ha iniziato a diffondersi una polmonite con un tasso di mortalità molto più alto del normale, fino alla creazione dei vaccini. Con interviste realizzate in collegamento con paesi al di fuori dell’Unione Europea, si prova a capirne il loro utilizzo, il loro funzionamento e anche perché essi siano così importanti e contestati allo stesso tempo. Spazio alle problematiche e alle contraddizioni delle campagne vaccinali: laddove avanzano spedite il numero di morti è sceso moltissimo e questa è indubbiamente la chiave per uscire dalla pandemia ma, ad oggi, il tasso di vaccinazione delle popolazioni africane è pari a meno del 10%, valore assolutamente sotto la soglia.
Sempre sul tema, un punto sui reparti per Sindrome post-Covid, con le testimonianze di medici e pazienti, ammalati, guariti e che ancora oggi portano addosso gli strascichi, psicologici ma anche fisici, della malattia. E ancora, un’inchiesta sulla medicina territoriale o di base, la nostra prima linea di difesa in materia sanitaria che però, a differenza di altri paesi e di fronte a quest’emergenza, sembra non aver retto.
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