Camper Diem è il progetto artistico di Nathalie tra libertà, natura e viaggio

Camper Diem è il nuovo progetto di Nathalie che unisce la musica alla sua filosofia di vita intrisa di libertà, natura e viaggio

Si chiama Camper Diem, il nuovo progetto di Nathalie che vede protagonisti la musica, la natura, il viaggio e la voglia di assoluta libertà di esprimersi dell’artista.
Dopo la vittoria di X Factor nel 2010, Nathalie ha collezionato molteplici esperienze e ha collaborato con grandissimi artisti del panorama musicale italiano e internazionale nel segno della musica e dell’espressività totale.
Con Camper Diem, la casa a 4 ruote diventa così un mezzo per viaggiare, all’insegna della libertà, per ritrovare il contatto con se stessa, con la natura, con gli altri, per suonare live, comporre e scrivere i suoi brani e, soprattutto, come studio di registrazione al chiuso e all’aperto del nuovo album Freemotion.
Viaggiatrice irrequieta e creativa a tutto tondo, Nathalie sta scrivendo le canzoni del nuovo progetto discografico in viaggio sul camper, cogliendo dalla natura suoni e stimoli che più esaltano la sua concezione di fare musica.
Un progetto multisfaccettato che la rappresentasse in tutti i suoi aspetti, un caleidoscopio emotivo che racchiudesse il suo lato più intimistico, quello più socievole, il suo lato artistico e, naturalmente, il suo animo nomade pieno di slanci verso il futuro, in cerca di sensibilità affini.
Nathalie, nel 2019 hai acquistato un camper per dare vita al progetto Camper Diem. Da quali esigenze è nato?
Avevo l’esigenza di essere completamente libera di muovermi e di esprimermi. Volevo uno spazio in cui poter registrare la musica e i testi che mi venivano in mente e per potermi ispirare, viaggiando.
Passare molto tempo in un camper, mi permette tutto questo e di trovarmi, magari, davanti ad un paesaggio diverso.
Come scegli i luoghi in cui andare e stare, anche in ottica del progetto artistico di Camper Diem?
Cerco di solito un luogo che sia più a contatto possibile con la natura. Con un camper, che è un mezzo importante, bisogna trovare una collocazione in cui potersi sistemare senza disturbare. Per quanto riguarda le registrazioni, cerco luoghi appartati e lontani da vie di passaggio. E’ un’alternanza tra cercare luoghi in cui registrare e luoghi in cui relazionarsi con gli altri.
In questi due anni di Camper Diem, hai scoperto luoghi inaspettati e suggestivi, prima per te sconosciuti?
Dire un luogo particolare è difficile. Sono stata molto in Toscana e nelle Marche in queste due estati. Le Marche mi hanno stupita perchè non le conoscevo bene e non conoscevo i paesaggi incredibili che ci sono. Penso al Furlo, per esempio. La Toscana la conoscevo di più, penso alla Val D’Orcia. Di recente sono stata sul lago di Bolsena e mi sono innamorata di quel luogo.

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Molti artisti hanno raccontato il loro rapporto con la pandemia. Ha inciso in te e nella tua arte?
Sì, assolutamente. Nel periodo del primo lockdown ero a Roma nella mia casa. Avevo il camper, ma non potevo prenderlo. In quel periodo ho provato un senso di blocco. Non potevo muovermi e per me che sono un’anima molto libera è stato difficile. Mi ha messo alla prova e anche nella condizione di dover abbracciare le mie scelte con più forza. La mia vita e la mia musica sono strettamente legate. Quindi, quando ho potuto, ho passato più tempo possibile sul camper come sto facendo adesso.
La pandemia mi ha spinta a fare delle scelte con più coraggio, perchè ho capito cosa è veramente importante per me ossia libertà nel potermi esprimere e nel poter fare musica il più possibile senza compromessi e sentendo me stessa e ciò che mi rende felice.
A proposito di musica, sul camper vi è proprio uno studio di registrazione dove stai lavorando al tuo nuovo album dal titolo Freemotion. Mi racconti qualcosa?
Da mesi lavoro su Freemotion, registrando sia in camper sia all’aria aperta a basso impatto ambientale. Ci sono molte situazioni buffe. Ad esempio quest’estate ho registrato i suoni delle cicale e degli uccellini che alla fine fanno parte di alcuni brani. Ciò fa parte dello spirito del progetto. Per me è importante fare qualcosa che non sia super perfetto come in uno studio classico. Questa situazione da studio camper mi permette di prendere anche i suoni ambientali e di renderli parte del progetto. Altra cosa che mi piace è l’immediatezza: io ho un’idea e la registro subito e mano a mano gli do una forma. Il fatto di registrare nella natura mi dà un senso di libertà e di felicità infinita e, nel frattempo, mi ispira.
Mi sembra di capire tu sia contraria ad un tipo di musica “costruita” in studio…
Io sono un’anima libera e ho bisogno di esprimermi musicalmente senza paletti. Andare in uno studio può essere una cosa estremamente creativa, ma dipende qual è l’obiettivo. Se l’obiettivo è raccontare con sincerità la propria musica e la propria arte e allora ben venga. Quando si tratta, invece, di dover confezionare qualcosa con paletti troppo ristretti, allora quello non mi fa stare a mio agio. Poi, esistono delle vie di mezzo anche sane artisticamente. L’importante è che ci sia sincerità. Questa modalità di lavoro sulla mia musica mi fa sentire del tutto libera.
Camper Diem è un progetto artistico ma anche una filosofia di vita. Nel rispetto della natura da cui trai ispirazione, il camper utilizza un pannello solare come principale fonte di alimentazione elettrica. 
La scelta dei pannelli solari era un mio sogno da sempre. In questo caso, mi permette di essere autonoma energeticamente e anche di non inquinare. Inoltre, per i momenti in cui non c’è sole, ho fatto mettere un power service al motore del camper. Così, quando mi muovo, si recupera quell’energia dello spostamento caricando ulteriormente la batteria. Con questi due sistemi, riesco a rispettare l’ambiente.
Dalla vittoria di X Factor sono trascorsi undici anni. In questo arco di tempo, ci sono stati tantissimi incontri, collaborazioni ed esperienze. Non ti sei mai fermata…
Non mi sono mai fermata, soprattutto il 2010 -2011 rimane un momento molto intenso che neppure mi sono goduta perché è stato così veloce che non avevo il tempo di rendermi conto di cosa stava accadendo. Quello, però, mi ha portato all’incontro di personaggi meravigliosi. Come Elio, Franco Battiato che mi ha segnato a livello artistico e umano. Ho potuto collaborare con Raf che è una persona stupenda, oltre che un artista incredibile. Per me è stato proprio l’incontro umano con ognuno di loro che mi ha dato ispirazione e coraggio di continuare con una mia via autentica e che mi rappresentasse davvero.
C’è qualcuno con cui ti piacerebbe collaborare?
Beh, ho realizzato già tanti sogni. Se devo sognare in grande, un artista che adoro e con cui mi piacerebbe cantare è Eddie Vedder, il cantante dei Pearl Jam. Magari…(ride, ndr) mi piace sognare. Mai porsi limiti. Ho duettato con Skin degli Skunkanensie che era anche quello un sogno e chissà magari a Eddie Vedder piace il mio progetto con il camper e viene a cantare.

 

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