Caso Ciro Grillo, lui e i suoi amici scelgono il rito ordinario e non il rito abbreviato che gli darebbe lo sconto di pena
Andranno a processo seguendo l’iter del rito ordinario. E’ questa la scelta di Ciro Grillo e dei suoi tre amici, accusati di violenza sessuale di gruppo avvenuta la mattina del 17 luglio 2019 in Sardegna, nella villa di Grillo.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, due dei ragazzi avrebbero voluto scegliere il rito abbreviato, mentre Grillo e il quarto hanno spinto per il rito ordinario. Alla fine tutti hanno optato per l’ordinario, rinunciando alle agevolazioni del rito abbreviato, come la riduzione di un terzo della pena.
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A dare avvio all’inchiesta è stata Silvia, la ragazza italo-norvegese che ha denunciato l’abuso. Nella villa c’era anche un’altra ragazza, Roberta, che dormiva sul divano e non si è accorta di nulla. Ciro Grillo, Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia rischiano una condanna da 6 a 12 anni. All’epoca dei fatti erano già tutti maggiorenni, così come la vittima.
Dai quattro imputati nessun commento. Adesso non resta che attendere l’inizio del processo, visto che la procura di Tempio Pausania li aveva rinviati a giudizio.
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