L’incontro con il presidente Mattarella è stato emozionante. Miglior giocatrice dell’anno? Non è una cosa cui ho pensato molto. Volevo vincere con la squadra. Eravamo felicissime, soprattutto dopo la delusione olimpica. Nel primo set contro la Serbia mi tremavano le gambe, dico la verità, poi piano piano siamo entrate nella trance della gara e non ho sentito più niente.
Non è mancato anche un pensiero all’avventura di Tokyo e al suo ruolo di portabandiera del CIO: “Un onore grandissimo. Mi hanno fatto indossare uno stupendo kimono bianco, che purtroppo non ho potuto tenere. Hanno scelto me per rappresentare tutti gli atleti olimpici, non era scontato. Spero di aver trasmesso emozioni pure. La notte di Tamberi e Jacobs? Ero al villaggio olimpico. Con gli azzurri degli altri sport ci siamo radunati nella hall della palazzina dell’Italia per tifare insieme. Vivere la doppia emozione in una dimensione di squadra, di Italia, è stata una sensazione unica”.