Vaccini, è lotta sul richiamo di Pfizer e Figliuolo insiste per AstraZeneca agli over 50
Intanto la campagna vaccinale va avanti a ritiri serrati
Va avanti la campagna vaccinale in Italia. Il Generale Figliuolo ha alzato il tiro affermando che entro giugno, con i coinvolgimento i farmacie e medicini base si arriverà anche a quota un milione al giorno.
Un dato che al momento sembra utopistico visto che solo in poche occasioni abbiamo raggiunto quota 500.000 che è l’attuale obiettivo.
Intanto è lotta per le tempistiche del richiamo di Pfizer che è infatti fissato a 21 giorni dalla prima. L’Italia e il CTS hanno però proposto di allungare il periodo (a eccezione delle categorie fragili) a 42 giorni.
La stessa casa farmaceutica ha però bocciato l’idea italiana: “Il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni. Dati su un più lungo range di somministrazione al momento non ce ne sono se non nelle osservazioni di vita reale, come è stato fatto nel Regno Unito”.
Rassicurazioni arrivano dal direttore dello Spallanzani di Roma Francesco Vaia: “Non bisogna spaventare le persone perché la prima dose di Pfizer, in base agli studi effettuati da noi allo Spallanzani, ma anche in Israele e in Inghilterra è efficace per oltre l’80 per cento. L’obiettivo adesso è’ vaccinare più persone possibile”.
Intanto il Generale ha chiesto che venga anche resa possibile la somministrazione di AstraZeneca agli over 60 che per ora sono stati gli unici, eccetto all’inizio, a ricevere il siero.
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Ad Ansa, il presidente di AIFA, Patrizia Popoli, ha infatti detto: “La valutazione dell’Agenzia italiana del farmaco rispetto al vaccino anti-Covid di AstraZeneca non è cambiata: sulla base dei casi osservati, abbiamo detto che il beneficio/rischio per tale vaccino è progressivamente sempre più favorevole al crescere dell’età”
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