Roberto Speranza: “Non ci sono le condizioni per allentare le misure”
La comunicazione al Senato del Ministro della Salute Roberto Speranza
Roberto Speranza, Ministro della Salute, confermato dal Governo Draghi ha parlato oggi al Senato della situazione epidemiologica, sottolineando, come purtroppo non ci siano le condizioni per allentare le misure di contenimento del Covid – 19.
Il prossimo DPCM, con il blocco delle regioni già annunciato e confermato fino al 27 marzo, durerà dal 6 marzo al 6 aprile.
Non è mancato un riferimento ai ritardi nei vaccini: “I ritardi di alcune forniture dei vaccini, che pure ci sono, non cambieranno l’esito della partita: il Covid è destinato a essere arginato. Finalmente vediamo la luce in fondo al tunnel. Ma bisogna essere chiari: in questo ultimo miglio non possiamo assolutamente abbassare la guardia: non ci sono oggi le condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto alla pandemia”.
Parla anche del famigerato indice RT che poi insieme a una serie di altri fattori regola il sistema in fasce: “È fondamentale mantenere un approccio di grande prudenza. Con questo livello di incidenza di casi abbiamo 5 regioni con terapie intensive sopra la soglia critica e l’Rt medio è 0.99, secondo ultimo rilevamento. Quindi l’Rt si avvia con le misure attualmente in vigore a superare la soglia di 1″.
Il ministro ha poi sottolineato come l’Italia cercherà di trovare tutte le soluzioni possibili e necessarie per sopperire alla mancanza dei vicini: si parla, in queste ore, di trovare, tra i vari paesi dell’Unione Europea e le case farmaceutiche, un accordo per i brevetti e per produrli in Italia e non solo.
“Produrre i vaccini deve essere considerato un bene da mettere a dispozione di tutti i Paesi del mondo, il vaccino deve essere un bene comune accessibile a tutti e non un privilegio di pochi. Inoltre dobbiamo continuare a investire per sostenere e sviluppare il sistema italiano della farmaceutica, non per coltivare un’illusoria autosufficienza nazionale, ma per essere un partner sempre più autorevole a livello mondiale”.
Poi ha parlato anche delle varianti che fanno sempre più paura: “La presenza delle varianti condizionerà l’epidemia: la variante inglese è presente nel 17,8% dei casi e sarà presto prevalente e la sua maggiore diffusione rende indispensabile alzare il livello di guardia, ma fortunatamente non compromette efficacia dei vaccini. Le altre due varianti sono più insidiose per la ridotta efficacia dei vaccini. La loro diffusione è minore ma è necessario isolare i focolai“.
L’Italia continuerà così a essere divise in fasce senza allentare le normative: l’obiettivo è quello di evitare lockdown generalizzati e andare ad agire localmente.
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