Irma Testa e la medaglia: “Il mio è un percorso di riscatto”

Da Torre Annunziata alla vittoria del Bronzo a Tokyo 2020

Lo dice lei stessa, Irma Testa, la sua è una medaglia di riscatto. Riscatto sociale e sportivo. Irma Testa ha coronato il suo sogno con la vittoria del bronzo in Giappone.

Irma, “The Butterfly” per raggiungere i suoi sogni, quando era ancora piccola ha detto addio a Torre Annunziata a una vita difficile e senza un padre per andare ad Assisi per trovare nel pugilato la sua dimensione.

Dopo Rio, dove cercava e voleva una medaglia che purtroppo non è arrivata voleva smettere, voleva appendere i guantoni al chiodo.

La testardaggine e la consapevolezza di avere tutte le carte in regola per essere una delle migliore hanno avuto la meglio.

È iniziato il percorso in vista di Tokyo che dopo ben 5 anni l’ha portata finalmente al mettersi al collo quella tanto desiderata medaglia.

Oggi, 3 agosto, la premiazione con la realizzazione che quanto fatto non è un sogno, ma realtà.

Sono felicissima, tenere in mano questa medaglia è uno dei momenti più belli della mia vita – ha detto ai microfoni Rai – Penso alla mia scalata, ai sacrifici che ho dovuto fare, da dove sono partita e dove sono oggi. Il mio è stato un percorso di riscatto: ce l’ho fatta, la medaglia olimpica è il sogno di ogni atleta. Tutto quello che ho fatto è servito a qualcosa”.

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E poi aggiunge: “A chi la dedico? Alla mia famiglia che ha fatto tanti sacrifici per me, il maestro con cui ho iniziato, Biagio Zurlo, e il maestro di oggi Emanuele Renzini che ha fatto di tutto per farmi arrivare fin qui”.   

 

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