Il giocatore della Nazionale ha dato la sua versione dei fatti a “Il Foglio”
Non si placano le polemiche per la festa degli Azzurri, con tanto di pullman scoperto, per le vie di Roma.
Le folle accalcate hanno destato sgomento e perplessità con il Prefetto di Roma, che ieri, ha spiegato di non aver mai autorizzato il corteo.
Oggi, 15 luglio, intanto, rompe il silenzio anche Leonardo Bonucci che insieme a Giorgio Chiellini, per molti avrebbe “lottato” per avere il bus scoperto.
Il giocatore della Juve ne ha parlato in un’intervista a “Il Foglio”: “Scaricare le colpe sui giocatori è semplicistico e molto italiano. Le autorità hanno acconsentito all’utilizzo del pullman scoperto dicendo che sarebbero stati in grado di gestire la situazione”.
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E poi: “L’intera delegazione ha chiesto il pullman scoperto e siccome quello coperto, a prescindere era stato bloccato dalla folla già in strada e sarebbe comunque stato limitato nel passaggio a seguire, le autorità hanno acconsentito – e aggiunge – Noi non ci permetteremmo mai e poi mai di sostituirci alle autorità competenti, che immagino abbiano fatto le loro dovute valutazioni, prima di quanto avvenuto in piazza del Popolo la sera prima, e poi con il nostro passaggio in città».
Una tesi sostenuta anche nella giornata di ieri dalla FIGC che aveva replicato alle affermazioni del Prefetto di Roma.
All’arrivo davanti Palazzo Chigi, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi dal cingere in tutti i modi la delegazione italiana, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto, anche nell’ottica di tutela dell’incolumità dei calciatori e per non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro della Capitale nelle ore precedenti a questo incontro.
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