La giocatrice americana è detenuta in Russia dal 17 febbraio
Non c’è ancora una via di soluzione per la giocatrice americana, stralla della WNBA, Brittney Griner.
La ragazza si trova in detenzione in Russia dallo scorso 17 febbraio, arrestata all’aeroporto di mosca perché trovata in possesso di olio di cannabis.
È accusata di possesso di droga e rischia fino a 10 anni di carcere. La giocatrice, che era in Russia durante la pausa della WNBA e che ha vestito la maglia del Ummc Ekaterinburg, durante l’ultima udienza è stata dichiarata colpevole
Britten Griner, nell’ultima testimonianza ha però professato la sua innocenza, spiegando di non aver mai pensato a traffico illecito di sostanze.
Ricpstruendo la giornata dell’arresto ha detto di essere stata perquisita e di aver dovuto firmare dei documenti in russo senza nessuna assistenza legale o di tipo linguistico. A nulla è servito l’uso di Google Transiate: è stata portata in una stanza e privata dei suoi beni.
Ora, per lei, si accende un barlume di speranza. Il Segretario di stato americano Antony Blinken ha fatto sapere he nei prossimi giorni intraprenderà una discussione con il Minsutro degli Esteri russo Sergej Lavrov.
L’obiettivo è quello di trovare una soluzione e di dare vita, probabilmente, ma per motivi di sicurezza non ha confermato, a uno scambio di prigionieri.
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Recentemente l’ex marine Trevor Reed, rilasciato ad aprile scorso dopo essere stato condannato a nove anni di carcere è tornato dopo uno scambio di prigionieri.
La Griner, in questi mesi è apparsa spessi denutrita e in uno stato psicologico precario. Qualche settimana fa ha anche scritto una lettera al Presidente Biden.
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