Il marciatore azzurro parla dopo la sentenza del Tribunale di Bolzano
Da settimane si parla del caso di Alex Schwazer, il marciatore che è condannato alla squalifica per doping nel 2016 e che è stato recentemente assolto dalla giustizia e dal Tribunale di Bolzano.
Manca però, come ha spiegato anche durante la sua breve apparizione a Sanremo, la giustizia sportiva come precisa e racconta anche a Verissimo.
Ho aspettato così tanto questo momento che non me ne sono ancora reso pienamente conto. Nelle prossime settimane ripenserò a quello che è successo in questi anni. Quando è iniziata questa cosa non avevamo certezze che saremmo riusciti a dimostrare la mia innocenza e non sapevamo quando questo sarebbe potuto accadere.
Per l’ex oro a Pechino 2008 si è trattato di un complotto ordito alle sue spalle: “Ho un’idea su chi possa essere stato però bisogna saperlo dimostrare. Se sapessi i nomi li avrei già detti tempo fa nelle dovute sedi”.
Il campione ha anche spiegato di non aver mai avuto nessun crollo psicologico perché sicuro e consapevole della sua innocenza.
E sui Giochi di Tokyo: “Mi sento bene fisicamente e ce la metterò tutta per andarci ma non sarà una cosa facile da ottenere a livello burocratico e giuridico. Serve una revisione per essere giudicato anche da un organo della giustizia sportiva. Sono innocente, ma a livello sportivo qualcuno fa ancora fatica ad accettarlo. Vorrei avere la possibilità di dimostrare la mia innocenza anche davanti a loro”.
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