8 marzo, violenza, meno lavoro: le donne pagano il prezzo della pandemia
Oggi – 8 marzo – si celebra la Giornata internazionale della donna
Victoria Osagie, Roberta Siragusa, Teodora Casasanta, Sonia Di Maggio, Piera Napoli, Luljeta Heshta, Lidia Peschechera, Clara Ceccarelli, Deborah Saltori, Rossella Placati: sono sono alcune delle donne uccise da inizio anno. Nomi di donne che vanno ricordate soprattutto oggi, oggi 8 marzo, che si celebra la giornata internazionale della donna.
Oggi nella giornata internazionale della donna si tirano le somme sulla parità di genere. Una giornata che è stata istituita sia per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche, ma anche e soprattutto le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state vittime e lo sono ancora oggi in Italia e in molte parti del mondo. L’Onu ha fissato degli obiettivi, istituendo questa giornata nel 1977, che si possa raggiungere una parità di genere entro il 2030.
Ma analizzando i dati Istat, siamo ancora lontani da tutto ciò: boom di femminicidi durante il lockdown. Sono state sempre di più le donne uccise dal proprio partner o dall’ex per motivi futili o moventi “passionali”, o donne che hanno subito violenza tra le mura domestiche.
Il 31,5% delle donne è stata vittima nel corso della propria vita di una qualche forma di violenza o fisica o sessuale. E poi i dati sul lavoro: nel 2020 444mila persone hanno perso la propria occupazione, di questi 312 sono le donne che hanno perso il lavoro e 132 gli uomini.
Tra chi ha perso il lavoro e chi il lavoro fortunatamente continua ad averlo ma la categoria femminile continua però ad essere sotto impiegata nel mondo del lavoro e ad essere pagata mediamente il 20 per cento in meno rispetto a un uomo che svolge lo stesso impiego.
E’ un divario che si sta riducendo via via nel nostro Paese ma ancora lontano dall’azzerarsi. Tutta colpa di una cultura, la nostra, che non sa dare alle donne la dignità di cui hanno diritto. Dunque cosa fare… ci vorrebbe l’impegno di tutti, dalle istituzioni ai cittadini per dare una svolta e poter cambiare.
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