Ustica, Giuliano Amato chiarisce: “non ho detto a Macron di chiedere scusa”

Ustica, Giuliano Amato chiarisce non ho detto a Macron di chiedere scusa

Ustica, Giuliano Amato chiarisce in conferenza stampa: “non ho detto a Macron di chiedere scusa. Nessuna tensione con la Francia”

Giuliano Amato è tornato a parlare della questione Ustica in una conferenza stampa e ha esordito dicendo: “Non ho mai detto che stavo dando la verità. Ho detto che portavo avanti una delle ipotesi, specificando che io non avevo alcuna verità da offrire, e che il mio scopo era quello di provocare un avvicinamento alla verità”.

Sulle scuse di Macron chiarisce: “non ho detto a Macron di chiedere scusa ma di occuparsi della cosa: se dimostra che è infondata bene, se no deve chiedere scusa”. Allo stesso presidente francese, direbbe: “Abbiamo la fortuna di avere te come presidente della Francia in questo momento, che sei il più libero per occuparsi di questa vicenda’” per “pacificare il mondo in cui viviamo e ancora di più legarti a questi giovani” ai quali “dire ti consegno un mondo in cui i misteri sono finiti e le verità si cercano, non si lasciano sotto il tappeto”.

Sulle tensioni con la Francia aggiunge: “Perché dovrebbero esserci tensioni con la Francia? Io sono molto amico della Francia. Non condivido la testata di Zidane a Materazzi, e per me questa è l’unica questione ancora aperta. Ma per il resto io ho un rapporto eccellente con la Francia. Le mie parole a Macron sono da amico, non da persona ostile”.

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Poi aggiunge: “L’ipotesi più accreditata, che è quella che sia stato un aereo francese, ha davanti a sé una Francia retta non da ottuagenari come me, ma da un giovane che quel giugno del 1980 aveva 2 anni e mezzo, è del tutto estraneo, e ha una prima ministra che nel 1980 era una studentessa. Entrambi hanno manifestato in più modi il desiderio di riappacificarsi con la storia, con se stessi e con gli altri. E questo è un terreno formidabile per fare questo”.

Nella conferenza stampa Amato ha ricordato anche l’inchiesta giornalistica: “Purgatori, con cui avevo lavorato tanto, se n’è appena andato. Altri, che hanno vissuto la vicenda e che hanno la mia età, se ne possono andare. Chi ha guidato degli aerei, al quale potrebbe venire in mente di dire ‘ero io a ronzare attorno al Dc9’ se ne potrebbe andare”. Amato ha lanciato un appello “ai generali italiani, che hanno vissuto questa vicenda e che sono ancora vivi e vogliono oggi mettersi in condizioni di lasciare questo mondo senza avere quel peso dentro di sé: parlino ora”.

Sui motivi per cui ha rilasciato l’intervista su Ustica ha detto: “Non mi importa assolutamente nulla della sede politica di oggi, la ragione è che una persona di 85 anni comincia a ragionare avendo in mente qualcosa di diverso da ciò che quotidianamente affligge i giornalisti che si occupano di cronaca politica, e inizia a pensare che ha davanti poco tempo e a chiedersi se c’è qualcosa di utile e di incompiuto”.

“Mi è arrivata la richiesta di Repubblica di parlare di Ustica, mi stava dentro, avevo avuto contatti recenti con le famiglie e ho iniziato a pensare che questa ricerca a cui le famiglie non rinunciano sta per arrivare a un tempo irrealizzabile”, ha ribadito, aggiungendo: “Ecco il peso della mia età”.

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