Una petizione contro Rai e Sanremo Giovani: “Lasciateci cantare”

Una petizione contro Rai e Sanremo Giovani “Lasciateci cantare”

Una petizione contro Rai e Sanremo Giovani è stata lanciata per dare l’opportunità a molti giovani 30enni di partecipare a Sanremo Giovani

Un’altra occasione persa per aiutare i giovani: si chiede loro di dare il massimo per poi metterli fuori gioco. A dimostrarlo è la petizione sostenuta da numerosi giovani artisti a cui è stata tolta la possibilità di iscriversi al Festival di Sanremo Giovani perché a 30 anni sono considerati troppo vecchi per partecipare e che ha raccolto oltre 4800 firme. Sembra un eufemismo se si considera che proprio secondo i dati Istat l’Italia è il Paese più vecchio d’Europa, dove ci si può considerare giovani anche dopo i 40 anni” – ha commentato Sergio Cerruti, Presidente dell’Associazione Fonografici Italiani (AFI), che ha più volte contestato la scelta dell’Organizzazione di Sanremo Giovani di escludere in maniera arbitraria e improvvisa gli over30 dalla competizione.

“Sono scaduti i termini per la presentazione dei provini, abbiamo aspettato e sperato fino alla fine che la RAI rivedesse i termini del Regolamento, dobbiamo però prendere atto che i numerosi giovani artisti che hanno lanciato e appoggiato la petizione non sono stati ascoltati. Esprimiamo tutto il nostro supporto nei confronti di quei ragazzi che hanno confidato sino all’ultimo nella possibilità di poter salire sul palco di Sanremo, a cui la RAI ha scelto di togliere la voce.

La petizione lanciata dagli artisti emergenti “Lasciateci cantare…a Sanremo” è la chiara espressione di una generazione a cui abbiamo sempre chiesto di dare il massimo ma che oggi è invece costretta a scontrarsi con le resistenze di una classe dirigente indifferente. Sono il Presidente di una associazione che dal 1943 è servizio della musica e non si tirerà indietro dal dare sostegno ai giovani artisti a cui sono stati improvvisamente tolti sogni ed aspettative. – aggiunge Cerruti – “Oltre 4800 firme sono solo l’ennesima evidenza di una richiesta di cambiamento che arriva dal basso e che mi impegnerò a difendere e sostenere chiedendo da subito alla Rai di trovare una soluzione ai giovani artisti esclusi attraverso un nuovo format o un contenitore che consenta loro di avere la possibilità di esprimersi.”

“Io credo che quella normalità che manca alla Rai e a Sanremo Giovani sia sintomatica della normalità che manca a questo Paese. Indubbiamente l’ultima parola spetta all’Organizzazione del Festival, da cui però ci saremmo aspettati tutti una chiara e diversa presa di posizione o quanto meno una risposta alle diverse sollecitazioni che abbiamo mandato all’Amministratore Delegato, al Presidente, a tutto il Consiglio di amministrazione della Rai e alla Commissione di Vigilanza sui servizi radiotelevisivi.” – conclude Sergio Cerruti, Presidente di AFI.

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