Torna in carcere il padre di Kata. In corso nuove ricerche all’ex albergo Astor
Torna in carcere il padre di Kata per non aver rispettato l’obbligo di firma. In corso nuove ricerche all’ex albergo Astor
Miguel Angel Romero Chicclo, il padre di Kata, la bambina scomparsa a Firenze lo scorso giugno, è tornato in carcere. L’uomo aveva ottenuto la scarcerazione, con obbligo di firma, per poter seguire da vicino, insieme alla moglie, le indagini. Tuttavia, l’uomo si sarebbe sottratto per quattro volte all’obbligo di firma. Ciò ha indotto i carabinieri a segnalare l’accaduto al giudice, che ha disposto il trasferimento in carcere.
Secondo i legali dell’uomo, “La motivazione del provvedimento è da individuarsi nella mancata presentazione di Miguel presso la caserma dei carabinieri in due sole occasioni mentre in altre due si è presentato in ritardo”. Poi aggiungono: “Siamo fiduciosi di chiarire quanto prima che tale condotta non è stata attuata per sottrarsi all’ obbligo bensì per le ragioni che rappresenteremo puntualmente alla magistratura”.
Kata: “Cacciatori Calabria” dei Carabinieri alla ricerca di tracce nell’ex hotel Astor. Il padre tornato ieri sera in carcere per non aver obbedito all’obbligo di firma, deciso dal giudice quando era stato scarcerato dopo il sequestro. #chilhavisto→ https://t.co/teyu8bgU6I pic.twitter.com/NzRgLBw0d8
— Chi l’ha visto? (@chilhavistorai3) October 18, 2023
Intanto, oggi 18 ottobre, sono in corso nuove ricerche nell’ex albergo Astor, il luogo dove è stata vista per l’ultima volta Kata. Il sopralluogo è condotto dallo squadrone cacciatori dei carabinieri e svolgerà un’attività di ricerca in tutto lo stabile.
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“Cercatela nei palazzi vicino l’hotel Astor” ha dichiarato la mamma di Kata nei giorni scorsi. “Gli investigatori non la cerchino solo nell’ex Astor, ma anche nei palazzi vicini. Chi abitava nell’albergo occupato, sa cosa è successo quel giorno. Chi sa, parli. Finora non è stato fatto abbastanza per cercarla” ha detto la donna, che ha aggiunto: “Abbiamo fornito diverse indicazioni, anche dopo l’ispezione nell’ex albergo qualche settimana fa, abbiamo segnalato persone che potrebbero sapere, ma ancora non conosciamo gli sviluppi delle indagini”. L’ipotesi del sequestro di persona a scopo di estorsione resta la pista privilegiata dagli inquirenti.
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