
La capitana della nazionale femminile di Tennis si è raccontantata
Tathiana Garbin, dopo la finale della Billie Jan King Cup, ha svelato di avere un raro tumore. La capitana della Nazionale femminile di tennis ha parlato in una lunga intervista, a Gazzetta dello sport, del suo male.
“Ho saputo della malattia mentre mi trovavo a New York, durante lo US Open (terminato il 10 settembre, ndr). Ho iniziato ad avere dolori al ventre. Non mi sono preoccupata più di tanto, perché sono sempre stata sana come un pesce. In più conduco uno stile di vita da atleta, mangio bene, faccio prevenzione ogni anno. Il medico mi ha consigliato di fare una serie di accertamenti che hanno portato alla diagnosi di questo tumore”.
Un tumore raro per la Garbin: “Sì, mi hanno detto gli specialisti che capita a una persona su un milione. Si sviluppa dall’appendice, poi nel mio caso si è esteso. Mi sono operata subito, non c’era tempo da perdere. Proprio domenica, mentre giocavamo la finale, è stato un mese dall’intervento. Sono una donna fortunata, ho accanto persone che mi vogliono bene, so che non sono da sola. E le grandi emozioni della settimana che si è appena conclusa sono certa che mi aiuteranno a superare anche la prossima operazione, tra pochi giorni”.
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Tathiana Garbin, a capo della Billie Jean King, è rimasta così al timone della squadra e ha voluto sempre sostenere le sue ragazze.
Proprio su come ha detto il tutto alle tenniste, spiega:
“Ho voluto chiamare le ragazze una a una per avvisarle. Sarei dovuta partire per la Cina con loro ma avevo il passaporto in scadenza. Forse un regalo del destino, o di un angelo, perché se fossi andata avrei rimandato gli esami… Sono state eccezionali, mi sono state sempre vicine, e anche la federazione mi ha dato tutto il supporto possibile”.
Ingine racconta: “La vita da atleta mi ha abituata fin da ragazzina, come tutti i tennisti, ad affrontare i problemi, trovare soluzioni e cavarmela in campo. L’atteggiamento rimane quello anche nei confronti della malattia. Poi, se l’avversario è troppo più forte, non puoi che stringergli la mano e uscire dal campo. Ma sempre dopo aver dato tutto, a testa alta. Non ho paura di morire – conclude la Garbin – Ho avuto una vita meravigliosa, con la fortuna di un dono come quello del talento sportivo. Ho vissuto tutto apprezzando ogni minuto. Di una cosa sono certa, non cambierei la mia vita bellissima con una più lunga ma insapore, senza emozioni”.
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