
Telegram, scoperte chat che mettono in dubbio la guerra e che veicolano fake news a favore del regime russo
Durante il lockdown abbiamo imparato a conoscere la facile diffusione delle fake news anche attraverso i canali social. Il più utilizzato per veicolare false informazioni e raggiungere un alto numero di persone è Telegram.
Sono stati tantissimi i canali intercettati e bloccati dalle autorità, ma questa modalità di trasmissione delle informazioni non si è fermata nemmeno in occasione della guerra tra Russia e Ucraina.
Sarebbero già quattro i canali attenzionati dai Servizi segreti. Sarebbero dei canali definiti “dormienti” che con lo scoppio del conflitto russo-ucraino hanno ripreso vito, iniziando a veicolare informazioni false, negazioniste o che alimentano la propaganda russa.
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In una di queste chat era commentata la notizia del bambino morto nei bombardamenti, notizia che viene considerata una “bufala” confezionata ad arte. La foto sarebbe falsa e il bambino messo in posa per lo scatto.
La notizia, secondo quanto riportato da Tgcom24, era accompagnata anche dal messaggio: “Di bambini purtroppo ne moriranno tanti perché il regime di Kiev, pilotato dalla Nato e finanziato da Soros, non pare intenzionato a cercare una tregua. Ma ora il condizionale è d’obbligo”.
Molti altri sono i contenuti fake, fatti di video e foto falsi, o che attaccano il lavoro dei giornalisti sul campo.
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