
Suora uccisa in Mozambico, ecco chi rivendica l’attentato in cui ha perso la vita suor Madia De Coppi, missionaria comboniana
L’attentato che è stato registrato in Mozambico, in cui ha perso la vita la suora comboniana Maria De Coppi è stato rivendicato dal sedicente Stato Islamico attraverso un post su un canale Telegram. A riportare la notizia è l’Agenzia Adnkronos.
Oltre alla morte di Maria De Coppi, l’Isis avrebbe rivendicato l’assassinio di altre tre persone, sempre cristiani. Sulla morte di De Coppi, l’Isis ha dichiarato che la suore era “impegnata eccessivamente nella diffusione del cristianesimo“.
L’organizzazione islamica, inoltre, ha anche reso noto di aver bruciato una chiesa, due veicoli e “altre proprietà” della missione nell’area. Sul sito ufficiale dei missionari Comboniani è apparso un comunicato stampa in cui si afferma che questo non si tratta del “primo attacco contro chiese cattoliche in Mozambico da parte dei gruppi estremisti (alcuni di intonazione jihadista) che dal 2017 stanno terrorizzando il nord del paese. Ad aprile e poi a ottobre del 2020, la missione di Nangololo (distretto di Muidumbe, provincia di Cabo Delgado) era stata completamente distrutta. Si trattava della seconda missione più antica della diocesi di Pemba”.
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Continua il comunicato: “I segnali di un intensificarsi degli attacchi nella provincia di Nampula ha così avuto una nuova conferma. Testimonianze delle popolazioni locali dicono di una fuga in massa dai centri abitati, fuga complicata dalle difficoltà di comunicazione, visto che la rete telefonica è stata danneggiata”.
Poi si precisa: “Da rilevare che le vittime dell’attacco, la suora (colpita da un proiettile alla testa) e il capo tradizionale, appartengono a due “poteri” che i terroristi considerano nemici e collusi con le autorità governative: la Chiesa cattolica e quello dei capi tradizionali (potere quest’ultimo da qualche anno incorporato nel sistema istituzionale mozambicano)”.
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