Suona la campanella in molte Regioni italiane, al via il nuovo anno scolastico

Suona la campanella in molte Regioni italiane, al via il nuovo anno scolastico. Ecco le parole del ministro Valditara
“Care ragazze, cari ragazzi, Ci siamo. È arrivato quel momento sempre uguale e sempre diverso: il nuovo inizio dell’anno scolastico. Dal punto di vista delle procedure che il Ministero deve garantire, l’inizio dell’anno scolastico è un rito consolidato. E quest’anno abbiamo velocizzato i tempi grazie a un importante piano di semplificazione. Ma dal punto di vista vostro, dal punto di vista di ciascuno di voi, l’inizio è sempre nuovo. E per noi, quello che conta di più siete proprio voi, è il vostro inizio, perché il centro di un sistema d’istruzione moderno deve essere la persona. Voi con le vostre capacità da scoprire e moltiplicare giorno per giorno, voi con i vostri sogni che sono il contrario delle chimere, voi con le vostre storie da scrivere, con le vostre capacità e i vostri progetti. Buon anno!”. Con queste parole il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha augurato un buon inizio d’anno scolastico agli studenti italiani.
Intervenuto oggi a “Giù la maschera” su Rai Radio 1, Valditara ha aggiunto: “Ripartiamo con alcuni miglioramenti importanti, ci sono più docenti di ruolo e meno supplenze, una semplificazione significativa e procedure più veloci”. “Grazie ad alcune innovazioni che abbiamo apportato – ha proseguito il ministro – siamo riusciti a coprire i posti autorizzati al 79,9% contro il 47,4% dello scorso anno scolastico. Il numero dei supplenti sull’organico di diritto quest’anno è stato del 10,9% e lo scorso del 15%, quindi un netto miglioramento”.
Non è mancato il riferimento alla questione Sud e alle zone considerate a rischio: “Ho varato Agenda Sud per valorizzare quei territori difficili, portare i ragazzi a scuola, formare quei docenti che lavorano lì e aiutare a sviluppare pratiche educative particolari. Insegnare in certe realtà non è facile”.
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In merito alle lingue straniere e all’uso del cellulare a scuola Valditara ha detto: “Noi investiamo risorse importanti sulla formazione linguistica, ci sono risorse Pnrr. Quando dico che in certe aree servono più insegnanti noi vogliamo portare insegnanti di italiano, matematica e inglese, perchè i ragazzi devono essere in grado di poter apprendere la lingua straniera”. Per il cellulare ha spiegato: “non si può usare se non per scopi didattici. L’ho scritto nella circolare lo scorso anno scolastico. Sotto la guida del docente, ovviamente, si può fare. L’uso prematuro danneggia i bambini. Quindi, genitori di bimbi di sei anni, è meglio non dare il cellulare a quell’età”.
Nonostante gli sforzi del ministro Valditara, l’Ocse ha bocciato la scuola italiana. Nell’ultimo rapporto vengono denunciate tutte le negatività. Il 22% dei giovani, quasi 1 su 5, non ha il diploma, ma anche “la spesa per la scuola italiana troppo bassa, gli stipendi degli insegnanti diminuiti in 7 anni di 4 punti percentuali e i Neet, ovvero soggetti che non studiano, non lavorano e non ricevono alcuna formazione, che in Italia sono il 16,3% contro il 9,9% dei paesi Ocse”
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