Strage di Alessandria, si rafforza il movente economico. Ecco cosa sappiamo

Strage di Alessandria, si rafforza il movente economico. Sono ancora in corso le indagini, ecco cosa sappiamo fino ad ora
Continuano le indagini per scoprire cosa abbia spinto Martino Benzi, l’ingegnere elettronico di Alessandria, a uccidere i membri della sua famiglia. Nella furia omicida, prima di togliersi la vita, l’uomo ha ucciso il figlio, la moglie e la suocera. Secondo quanto rinvenuto scritto su alcuni biglietti che Benzi ha lasciato in casa e nelle sue tasche, il movente potrebbe essere di natura economica.
Il Corriere della Sera rivela che su uno dei biglietti lasciati dall’uomo vi era scritto: «Non c’è più scampo, sono rovinato. Ho distrutto la mia famiglia, che amavo più di ogni altra cosa». Questo non lascerebbe alcun dubbio sulla pista economica. Secondo i primi accertamenti, infatti, il quadro economico di Benzi non era affatto buono. Poche erano le proposte di lavoro e gli incassi erano caduti a picco. Il lavoro di progettista di siti web era in una fase di stallo, che non gli permetteva di sostenere più l’affitto di casa. Ad aggravare la condizione economica anche il fatto che la moglie, dopo una malattia, lavorava a tempo e a stipendio ridotti.
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I problemi economici sarebbero stati confermati anche dal fratello dell’uomo, che vive con l’anziana madre in una grande villa nella frazione di Spinetta Marengo. Gli inquirenti hanno sequestrato ricevute, bollette e il pc dell’ingegnere, ma si attende l’autorizzazione del giudice per poter accedere al contenuto, che potrebbe restituire, insieme all’analisi dei conti correnti, un quadro più chiaro.
Sarebbe poi emerso un altro dettaglio, che indicherebbe come la strage sia stata premeditata. Il giorno prima, l’ingegnere era stato nell’Istituto dove era ospite la suocera. Il sospetto è che si sia recato lì per un sopralluogo prima di compiere la strage.
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