Stop al Reddito di cittadinanza, 169 mila le famiglie avvertite con un sms

Stop al Reddito di cittadinanza, 169 mila le famiglie avvertite con un sms. A Napoli montano la polemica e le proteste
Sono 169mila i nuclei familiari che in Italia si sono visti bloccare l’erogazione del Reddito di cittadinanza. Attraverso un sms l’Inps ha comunicato lo stop al sussidio, generano non poche proteste soprattutto a Napoli dove sono concentrate la maggior parte dei sussidi. Infatti, nel capoluogo partenopeo sono 37.000 le famiglie a cui è stato sospeso il sussidio. In moltissimi si sono recati presso la sede dell’Inps di via De Gasperi, a Napoli. Qui due persone hanno avuto un alterco con i vigilantes all’ingresso, che ha reso necessario l’intervento di una pattuglia della polizia. Anche in altri comuni della provincia si sono registrati flussi di persone agli sportelli Inps per avere delle spiegazioni.
L’ultima rata del Reddito di cittadinanza è stata erogata il 27 luglio. A generare il caos potrebbe essere stata la confusione sulle date, poiché l’Inps in una circolare aveva fatto sapere che per le famiglie nelle quali non ci sono minori, disabili o over 60 lo stop sarebbe arrivato ad agosto. Lo stop per tutti si avrà a fine 2023, mentre dal 2024 entreranno in vigore le nuove regole.
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Il nuovo Assegno di inclusione, che sostituisce il Reddito di cittadinanza, potrà essere chiesto chiesto – scrive il Corriere della Sera – “solo dalle famiglie nelle quali ci sono componenti disabili, minori o over 60 e potrà arrivare a 500 euro al mese moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo di 2,2. La scala vale uno per il primo componente, 0,5 per ogni altro componente con disabilità, 0,4 per gli altri componenti over 60 o con carichi di cura, 0,15 per i bambini fino a due anni e 0,10 per gli altri minori”.
Inoltre, la legge prevede che i nuclei familiari, a cui sarà sospeso il Reddito, dovranno essere presi in carico dai servizi sociali del Comune. Le stime parlano già di 88 mila le persone e questo preoccupa la categoria degli assistenti sociali. Il presidente dell’Ordine, Gianmario Gazzi ha chiesto di «intervenire immediatamente prima che le minacce di assalto ai servizi sociali diventino realtà, prima che qualcuna o qualcun assistente sociale venga aggredito. L’invio di un sms da parte dell’Inps nel quale si annuncia la sospensione dal 31 luglio del Rdc ai cosiddetti occupabili sta scatenando una guerra».
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