Simona Ventura alla Mostra del cinema di Venezia da regista: i retroscena

Simona Ventura sarà tra i protagonisti della prossima Mostra del cinema di Venezia nella sua prima volta in veste di regista

Simona Ventura sarà alla Mostra d’are cinematografica di Venezia in veste di regista. Il suo documentario dal titolo Le 7 giornate di Bergamo è nella categoria Proiezioni Speciali.

La conduttrice ha dato la notizia con un post sui suoi canali social nel quale ha scritto: “Siamo alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di #Venezia78!! È stata una vera sorpresa che mi ha riempito il cuore di gioia! Ho scelto di fare la mia prima regia ne #Le7GiornateDiBergamo poiché avevo voglia di raccontare il mio punto di vista su un fatto che ha segnato profondamente le nostre vite. La docu racconta la costruzione dell’ospedale alla #FieraDiBergamo, spinta dall’immane forza, volontà e disperazione di un gruppo di #Alpini guidati da #SergioRizzini e coadiuvati da #artigiani, #imprenditori e tifosi dell’ #Atalanta, in soli 7 giorni! Un lavoro che non sarei riuscita a raccontare senza l’appoggio di @luigicrespi e @ambrogiocrespi, di #GiacomoPellegrinelli e di @terzigio (nulla senza di te sarebbe accaduto).

In una lunga intervista rilasciata a Fanpage.it, Simona Ventura ha raccontato: “Non ci ho creduto fino a stamattina. È stata una bellissima sorpresa. Una felicità senza pari, sono davvero felice e commossa. Ho ripreso in mano la regia. Tanti anni fa, facevo la giornalista sportiva e montavo i miei pezzi. Ero specializzata nel raccontare le storie per immagini. Ho abbandonato questa cosa per fare altro. È rimasta silente, in un angolo, però era ancora lì”.

La conduttrice ha spiegato che il documantario parla de “l’intuizione di Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità degli Alpini. In sette giorni, imprenditori, artigiani e tifosi dell’Atalanta, hanno unito le forze e hanno costruito tutti insieme un ospedale all’avanguardia alla Fiera di Bergamo. È stato un miracolo”.

Il racconto della pandemia, da un punto di vista diverso quindi, legata alla speranza e all’ottimismo: “il bicchiere mezzo pieno. Riconosco di essere stata fortunata, perché attorno a me ci siamo ammalati in tanti, però alla fine stiamo tutti bene. Quindi qualcuno potrebbe dire che a me la speranza viene facile. Però raccontare la pandemia dal mio punto di vista è stato arricchente anche per me”.

Simona Ventura ha inoltre ringraziato il compagno Giovanni Terzi del quale ha detto:  “Nulla sarebbe accaduto se non ci fosse stato lui accanto a me. Mi ha fatto sentire protetta. Io sono sempre stata una creativa, ma le troppe responsabilità e la mia cecità davanti a nuovi orizzonti, mi hanno un po’ tarpato le ali. Ma è colpa mia. Il fatto che ci sia Giovanni che mi toglie molte castagne dal fuoco, mi aiuta a essere più libera mentalmente. Io mi concentro sulla creatività e lui sbriga le incombenze. Questo è importante”.

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