Sangiovanni a “le Iene”: “La musica è stata la prima terapia”

Il racconto del giovane artista nel programma di Italia Uno

Da quasi un anno Sangiovanni è ormai uno dei cantanti di riferimento della scena musicale italiani. Da “Amici”, il cantante ha avuto una vera e propria esplosione.

Quest’anno con “Farfalle” è anche arrivata la partecipazione a Sanremo con “Farfalle”. Eppure, visto la sua giovane età non è stato sempre tutto semplice.

Sangiovanni si è così raccontato a “Le Iene”, durante uno dei monologhi di questa stagione che hanno visto tanti ospiti protagonisti.

 “Ho iniziato a fare musica perché nessuno voleva ascoltarmi. Parlavo e nessuno capiva. Così ho iniziato a mettere in musica i miei pensieri. È stata la mia prima terapia: finalmente avevo qualcuno con cui dialogare, una voce che mi chiamava anche nel cuore della notte, che mi faceva battere il cuore, un orecchio a cui confidare ansie, problemi e paranoie, che improvvisamente svanivano.

 Ho chiesto aiuto alla musica e lei mi ha teso una mano. Mi ha permesso di volare.

Poi è arrivato il successo. È stato tutto enorme, anche le aspettative. Ansie, problemi e paranoie che la musica faceva svanire sono tornate. La soluzione era diventata il problema. Ovviamente mi è crollato il mondo addosso. Mi ha fatto cadere.  E un’altra volta ho dovuto chiedere aiuto, e cercare qualcuno che mi tendesse una mano.

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 Sono andato in terapia. Ho pagato qualcuno per ascoltarmi. Non una madre, un padre o una fidanzata, ma qualcuno a cui puoi dir tutto senza il rischio di ferirlo, che non ti giudica, che sta lì per aiutarti a stare bene. Raccontarsi non è facile. Può essere doloroso. Ma la terapia è come la palestra: devi farla spesso e sentire la fatica, il sudore, i muscoli indolenziti. Sono sceso sul mio fondo e ho accettato la sofferenza che mi ci ha portato. E, anche se sono un privilegiato, so che ci saranno comunque momenti in cui soffrirò. Ma ho smesso di vergognarmene perché ho capito che in ogni forma di dolore c’è sempre una forma di dignità.

 A volte mi sento forte, più spesso non mi sento in grado, ma quando succede ho imparato che posso chiedere aiuto e che qualcuno mi tenderà una mano.

Chiedere aiuto non è una debolezza ma una forza. Fatelo, per tornare a volare.”.

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