Saman Abbas, il fratello testimone chiave intimidito dalla madre ancora latitante

Saman Abbas, iniziato il recupero del corpo. I dettagli

Saman Abbas, il fratello testimone chiave intimidito dalla madre Nazia ancora latitante in Pakistan. Ecco cosa ha detto

Nel processo per la morte di Saman Abbas risulta indagata anche la madre Nazia, l’unica persona rimasta ancora libera. La donna si nasconderebbe in una località segreta del Pakistan, protetta dal clan familiare. Tuttavia, la donna continua ad interagire con il figlio, il super testimone del processo, attraverso un contatto telefonico di una “zia”. La donna farebbe continue pressioni al figlio per indurlo a ritrattare la sua testimonianza e addirittura per convincerlo ad andare in Pakistan a incontrare la madre: «vieni a trovarmi almeno per una settimana. Da viva questo è il mio unico scopo: vedere mio figlio con i miei occhi», avrebbe detto la donna.

Nelle loro conversazioni, perlopiù scritte o tramite audio, la donna avrebbe detto: «Figlio mio, non dire nulla ai giudici, quali cose false dici… Non dire nulla a nessuno: la verità è la verità, le falsità sono falsità». Il giovane, che vive in una comunità protetta, venerdì testimonierà in tribunale in audizione protetta, replica così alla madre: «O mi uccido o mando tutti in carcere a vita». Poi chiarisce: «non dico falsità».

Leggi anche: Scomparso da 4 giorni, 16enne viene ritrovato morto. È mistero

La donna, che mai svela la sua identità, ma risulta con il nickname di «Maria Cugina», non cela le minacce al figlio, tant’è che la Procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo contro ignoti riguardante pressioni e minacce sul ragazzo, che da poco è divenuto maggiorenne. La testimonianza del ragazzo è fondamentale per individuare i responsabili della morte di Saman e di questo la famiglia ne è ben consapevole.

Anche una zia sarebbe intervenuta nella conversazione con il giovane, tentando, in maniera esplicita, di convincerlo a «ritrattare le dichiarazioni asserendo che tutti sono innocenti e nessuno ha colpe».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Il contenuto di questo sito è protetto da Copyright.